L’AEROPORTO DI MERNA
L’aeroporto sorge alla periferia sud della città a cavallo tra i territori comunali di Gorizia e Savogna d’Isonzo vicino al paese di Merna, di cui inizialmente prende il nome, su una superficie di 150 ettari. All’inizio del ventesimo secolo la spianata di campi dove oggi sorge l’aeroporto era chiamata Campagna Grande.
Con una superficie di 150 ettari ha due piste in erba 09-27 di 1100×60 metri e 04-22 di 890×60 metri e un’area di atterraggio elicotteri in erba 150×152 metri
E’gestito dalla Società Consortile Responsabilità Limitata Amedeo Duca d’Aosta (ADA) ed è intestato al Ministero dei Trasporti Demanio Pubblico dello Stato – ramo aeronautico ed opera sotto la giurisdizione diretta di Enac Direzione Aeroportuale Nord-Est.
DAI PRIMI ESPERIMENTI DI VOLO ALL’AFFERMARSI DELL’AEROPORTO
Dell’attività aviatoria su quei prati, si ha notizia dal 1910 per i voli dei pionieri goriziani Edoardo e Giuseppe Rusjan.
MILITARFLUGFELD-GORZ
Nel nel 1909 l’Austria aveva iniziato sul campo di Wiener Neustadt, una notevole attività aviatoria; ci furono molti pionieri civili, sorse un club aeronautico e il costante aumento del numero degli allievi fece nascere una scuola di volo, destinata a monopolizzare tutti gli appassionati di una vasta area circostante.II campo di volo di Wiener Neustadt iniziò ben presto a soffrire di problemi d’affollamento, aggravato da condizioni meteorologiche che erano spesso avverse e creavano un grande ostacolo per l’attività di una scuola militare. Questi furono i motivi che spinsero le autorità a cercare un altro terreno, in grado di offrire maggiori garanzie meteorologiche per un’attività scolastica e alleviare il traffico su Wiener Neustadt. Gli austriaci cercarono e trovarono ottima l’area del Goriziano che, oltre a permettere di operare nel periodo invernale – cosa assolutamente impossibile per Wiener Neustadt – offriva una situazione logistica ottimale: si trovava in zona pianeggiante all’imbocco della Pianura Padana, alle pendici di monti e colli, in uno scenario che copriva in pratica tutto l’importante aspetto addestrativo. Fu così che nel 1911, gli austriaci decisero di installare una scuola di volo sul grande campo d’esercitazione del 5° cavalleria di Gorizia, in località “Campagna Grande” di S. Andrea, nei pressi della città. Non è nota la data di questa decisione, ma c’è un primo atto del ministero della Guerra1 che parlava di “…hangar trasportabili per aeroplani e palloni aerostatici”, destinati al “progettato campo di volo di Gorizia”. I lavori iniziarono secondo il progetto della società R. Ph.Wagner, L.& J Biro & A.Kurz, che prevedeva la costruzione degli hangar lungo la strada Merna-Gorizia: il problema della polvere sollevata dalla carrabile, considerato che il campo di volo sarebbe stato usato quasi esclusivamente nel periodo invernale era irrilevante.
Venivano anche identificati nel raggio di 50 Km. circa, prati idonei all’ atterraggio di dimensione minima di metri 200×50 segnati sulle carte con due colori. Rosso: pascoli perenni privi di pietre che si adattano all’ atterraggio di aerei; Giallo: superfici con coltivazioni basse (es. mais, patate, grano) adatte ad attcrraggi d’ emergenza. Il progetto originario prevedeva la costruzione diquattro hangar, dell’ officina, di un locale per il personale di guardia, di un locale uso uffici, di un magazzino ricambi, di un locale per scarico dell’ olio usato e di due serbatoi in cemento per la benzina della capacità individuale di 300 kg. Ogni hangar, che poggia su quattro piloni in cemeneto, ha un’ apertura frontale di metri 16, un’altezza di metri 4,20 e una profondità di metri 8. Nei rimanenti 6 metri di profondità, l’ hangar si restringe ad una larghezza di 6m. per un’altezza di 2,50 m. La pavimentazione e’ ricoperta con legno marino tipo “ponte di nave”. La supervisione dei lavori era affidata all’amministrazione della caserma del castello di Gorizia. Alla fine del 1911 erano stati costruiti i quattro hangar e l’ officina ma l’ aeroporto venne ugualmente inaugurato il 15 gennaio 1912 dall’ esercito austroungarico che lo adibi’ esclusivamente a scuola di volo in supporto di quella di Wiener Neustadt.
I corsi di pilotaggio iniziarono nel 1913: ogni istruttore non poteva seguire più di due piloti alla volta e pertanto, in un corso di pilotaggio non potevano essere presenti più di 10-12 piloti. Inoltre considerando la situazione effettiva della scuola, con il numero degli aerei disponibili e col numero degli istruttori, fu deciso che ad un corso non dovessero partecipare più di sei ufficiali. L’ aeroporto di Gorizia era stato considerato un campo difficile, soprattutto per le sue ridotte dimensioni e veniva definito “…un campo più adatto a piloti provetti che per i principianti”, ma nonostante tante le difficoltà, sul campo di volo di Gorizia ci fu sempre una notevole attività addestrativa basica ma anche avanzata. Con i corsi si ebbero i primi incidenti di volo: il 4 novembre 1912 perse la vita il ten. von Petrovitz, il primo caduto su questo aeroporto militare e primo pilota militare austriaco deceduto. Il 19 dicembre 1913 il secondo incidente con kanonier Binder Eduard che cadde durante un volo prova. Nel 1915 con le prime avvisaglie dell’ ingresso dell’ Italia in guerra, appari’ chiaro quanto vulnerabile fosse il campo di volo perché troppo a ridosso di quella che sarebbe stata la linea del fronte: in caso dell’ entrata in guerra dell’ ‘Italia, venne deciso che tutto il materiale presente doveva’ essere smontato e trasferito a Szombathely.
L’ AEROPORTO DI MERNA NELLA GRANDE GUERRA
Durante la 1^ Guerra Mondiale e fino alla sesta battaglia dell’ Isonzo, l’ aeroporto si trova tra la prima e la seconda linea difensiva austriaca e per la sua natura orografica pianeggiante, non viene coinvolto nei combattimenti che invece infuriano tutto intorno: Monte San Michele, vallata dell’ Isonzo, Calvario, Sabotino, Monte Santo, San Gabriele e San Marco. Durante la sesta battaglia viene attraversato velocemente dalle truppe italiane che si attestano sulla direttrice Merna – Vertoiba e tuttavia non viene risparmiato dall’ artiglieria i cui proiettili verranno dissepolti durante la bonifica effettuata nel 1994.
L’AVIAZIONE: NUOVA ARMA PER LA DIFESA DELL’ INVIOLABILITA’ DEL TERRITORIO NAZIONALE
L’ aviazione con la propensione alla velocita’, al rischio e alla modernita’, incarna gli ideali del fascismo anche per il fascino che il volo esercitò su Mussolini. Ma al successo della nuova arma, diventata indipendente il 28 marzo 1923, contribuirono anche ragioni geo-politiche:
“Basta gettare un’occhiata sulla carta d’ Italia per convincersi della necessita’ assoluta di una forte aviazione. La quasi totalita’ del territorio nazionale e’ accessibile alle offese di un aereo nemico capace di superare la modestissima distanza di 350 Km. di andata e altrettanti di ritorno” (da: Ordinamento dello stato fascita, seconda parte).
Il regime quindi si fa’ custode dell’ inviolabilita’ del territorio nazionale promuovendo un rapido incremento dell’ aviazione con la costruzione di nuovi apparecchi e la creazione su tutta la penisola di campi di fortuna, indispensabili per la sicurezza del volo (legge approvata dalla Camera dei Deputati nel 1924 e successiva del 23 giugno 1927 n.1630). L’ onere per la sistemazione dei campi di fortuna ricade inizialmente sulle provincie ma, con la successiva entrata in vigore delle leggi sui tributi locali passa alla contabilita’ del Ministero dell’ Aeronautica “…. con un aggravio del nostro gia’ striminzito bilancio, di circa 73 milioni.” (da: discorso di Italo Balbo alla Camera dei Deputati, anno 1927)
Dal discorso di Italo Balbo alla Camera dei Deputati del 1927
… omissis Il campo di aviazione deve essere considerato ormai, come si considera la stazione ferroviaria, un elemento integrante della vita civile. Le vie del cielo sono entrate nel novero delle comunicazioni indispensabili al traffico di una civilta’ attiva e moderna. E’ un titolo d’orgoglio, ma piu’ ancora e’ una legittima soddisfazione alle esigenze pratiche di una grande città possedere il campo d’aviazione”
INTITOLAZIONE DELL’AEROPORTO
Nei primi anni ’20 l’aeroporto viene intitolato alla M.A.V.M. Egidio Grego irredentista italiano.
Egidio Grego nasce ad Orsera il 23 gennaio 1894, frequenta le scuole medie e magistrali a Capodistria e, all’entrata in guerra dell’impero Austro-Ungarico, il giovane Egidio viene chiamato alle armi nell’esercito austriaco. Dopo una breve licenza …
Nel 1924 l’ aeroporto di Gorizia e’ classificato dalle autorita’ italiane come aeroporto militare in disuso sulla rotta aerea Udine – Pola.
GUIDA AERONAURTICA 1924
CLASSE E CATEGORIA
Aeroporto militare in disarmo
La ripresa aerea del 1924 e la documentazione dell’ archivio dell’Aeronautica militare sembrerebbe discordare dalla Guida Aeronautica su “Reparti dislocati sull’Aeroporto: Merna – Gorizia” (omissis 20.11.1925: 38^ Squadriglia in atto di formazione del LXIII Gruppo, 21° Stormo Ricognizione 38^ Sez. stazionaria). Procedendo ad un forte ingrandimento fotografico si riconosce la palazzina comando in costruzione, ancora parzialmente priva del tetto, mentre tutto intorno il terreno e’ smosso e senza vegetazione, segno evidente della presenza di cantieri di lavoro. La discrepanza di informazioni tra Guida aeronautica e archivio dell’ Aeronautica militare potrebbe essere giustificata dal fatto che al momento della stesura della prima, i manufatti fossero ancora in costruzione o esistenti ma non consegnati al committente.
POSIZIONE GEOGRAFICA
Latitudine: 45°54′ 30” N – Longitudine: 13° 36′ E Gr. / Altitudine media del terreno: m.45 s.l.m. / Declinazione magnetica al gennaio 1925: 6° 38′ W (Gorizia)
POSIZIONE REGIONALE
Il campo dista 3 Km. S di Gorizia e a 1,5 N. di Merna, e confina colla ferrovia Gorizia-Trieste
DESCRIZIONE DEI DINTORNI
Il terreno, coltivato ad orti e gelsi, non permette atterraggi di fortuna
CARATTERISTICHE DEL GIRO D’ORIZZONTE
A N. il Podgora, il Sabotino, il Monte Santo, il S.Gabriele, il S.Daniele, il S.Michele; ad E si estende la Vallata del Vippacco senza notevoli quote; a S l’altipiano carsico e ad W la pianura Friulana sulla quale spicca il monte Fortin (m.115)
PRINCIPALI PUNTI DI RIFERIMENTO
Di giorno, venendo da N: la citta’ di Gorizia ed il bivio ferroviario per Monfalcone e per S.Pietro; da Est: si attraversa la ferrovia Gorizia-Prebacina e il torrente Vertoibizza; da Sud: si attraversa il Vippacco a W di Merna; da W: si attraversa l’Isonzo e la ferrovia Gorizia-Monfalcone all’altezza di Savogna. Di notte: a N l’illuminazione della citta’ di Gorizia, e ad W l’Isonzo (a 500 m. dal campo)
DESCRIZIONE
Il campo ha forma quadrangolare. Vi si accede dalla provinciale Gorizia-Merna. Dimensioni del terreno di atterraggio: m.1150 x 520.
STATO DEL SUOLO
Ottimo
OSTACOLI
Da Nord a Sud: lungo la strada provinciale di Gorizia la linea elettrica telefonica alta circa m. 6; l’antenna per segnalazioni (m.18); e i manufatti del campo (m.12). A Sud: presso il confine del campo un ricolmo di terra della riservetta munizioni, alto circa 3 m., Da Nord – Ovest ad Est: lungo la strada di accesso al campo la linea telefonica alta m. 4, e manufatti dell’altezza di m. 5 circa. Da Sud – Est a Nord – Est: lungo la ferrovia Gorizia – Trieste la linea telegrafica e telefonica alta circa m. 5
SEGNALI DI RICONOSCIMENTO E SEGNALAZIONI
Direzione normale di atterraggio: Da E a W e viceversa. Segnali di atterraggio diurno: Due T e la scritta del nome GORIZIA. Segnali di atterraggio notturno: N.N. Indicatore del vento: Esiste solo l’albero segnalazioni senza manica
COSTRUZIONI E IMPIANTI AERONAUTICI
Hangars: N.N. Alloggi e magazzini: Alcune baracche. Officine: Esiste il locale
RIFORNIMENTI E SERVIZI
Essenze e lubrificanti: Sul campo non vi sono depositi militari; esiste un deposito della Societa’ Nafta distante un chilometro
ACQUA
Esistono due pozzi attualmente senz’acqua.
SERVIZIO INCENDI
N.N.
SERVIZIO SANITARIO
Il posto più vicino di medicazione presso il Comando 6° Artiglieria, dista 2 Km. L’ospedale principale di Gorizia dista circa 3 Km.
COMUNICAZIONI
Ferroviarie: la stazione di Gorizia dista 3 Km. dal campo.
Stradali: buone rotabili per ogni direzione
MEZZI DI TRASPORTO
N.N. (Esiste un servizio automobilistico pubblico sulla provinciale Gorizia-Monfalcone-Trieste, che passa nelle adiacenze del campo).
TELEFONO
Sul campo
TELEGRAFO
All’ufficio pubblico di Gorizia (Km. 4)
STAZIONE RT
Sul campo N.N.
INFORMAZIONI VARIE
Il campo e’ in formazione e non vi hanno sede reparti d’aviazione
CONDIZIONI AEROMETEOROLOGICHE
Temperatura media: Annuale +13° invernale +4° estiva +22° Visibilita’, nebbia e nuvolosita’: La visibilita’ e’ generalmente buona, tranne che in estate in cui spesso e’ turbata da densa foschia. La nebbia si presenta in media 18 giorni all’anno con maggior frequenza nei mesi di novembre, dicembre, gennaio e febbraio; appare fitta nelle prime ore del mattino ed a sera inoltrata. La nebulosita’ media annua e’ di 5/10 di cielo coperto; i mesi piu’ nuvolosi sono marzo e giugno. Precipitazioni: La media annua dei giorni di precipitazioni e’ di mm 123 (28 in inverno, 38 in primavera, 35 in estate e 33 in autunno). La quantita’ liquida annua caduta e’ di mm. 1552 con mm. 240 in inverno, mm. 412 in primavera, mm. 430 in estate e mm. 470 in autunno. La neve cade raramente ed in quantita’ piccola. Venti: Nell’anno predominano generalmente i venti del 1° quadrante. I regolari diurni sono le brezze di monte provenienti da S. I piu’ forti spirano abitualmente da N. e da SE. Il tempo buono e’ caratterizzato dai venti del 1° quadrante ed il cattivo dagli occidentali o da quelli di S. Carattere generale del tempo. Nel 1924 si ebbero 139 giorni con tempo bello, 91 mediocre e 135 cattivo.
AMPLIAMENTO DELL’ AEROPORTO
Nella meta’ degli anni ’20 la superficie dell’aeroporto viene ulteriormente ampliata estendendosi nel vicino comune di Savogna d’Isonzo.
Con i lavori di ampliamento si costruiscono nuovi fabbricati disposti su tre lati del quadrilatero: da nord (guardando la città) verso sud in senso orario. Deposito carburante / due hangar Ricognizione (m. 63,60 x m.30,60) / comando Ricognizione / magazzino MSA / magazzino casermaggio (dietro MSA) / stazione R.T. (dietro MSA) / palazzina sottufficiali (dietro MSA) / hangar Gleiwitz* (m. 66,50×28,00) della Ricognizione / officine terzo tipo / palazzina avieri (dietro officine) corpo di guardia / hangar Lancini (50 x m. 50) / palazzina comando / piscina olimpionica per gli ufficiali / infermeria, R.R.C.C. e amministrazione / hangar Lancini 4°Stormo (50 x m. 50 l’uno) e relative appendici (pavimento appendici hangar 4° Stormo in manufatto rosso). Proseguendo oltre gli hangar verso la frazione di Peci: “collinetta” o “parapalle”, un terrapieno alto una decina di metri per la messa a punto delle mitragliatrici degli aerei. Poco distante sul monte Cerjie (Carso), si trova il poligono di tiro contro i palloni (direzione di tiro da Gabria verso il monte Faiti). Dal 1936 nella zona attigua agli hangar del quarto Stormo, a sud dell’ aeroporto, viene attivata per la stagione estiva la colonia elioterapicadestinata ai banbini dei comuni limitrofi. Completano le infrastrutture i rifugi antiaerei in prossimita’ della palazzina avieri (nord – est), oltre gli hangar della Ricognizione (nord – ovest), poco più avanti dell’ infermeria, dietro gli hangar della 73^ – 96^ Sq. e 97^ – 84^ Sq., dietro la palazzina ufficiali.
*Altri hangar di questo tipo sono presenti a Cagliari Elmas e nell’area dell’ex idroscalo di Augusta.
I
LEGENDA
1 Uffici Comando e Sevizi vari; 2 Cabina con pozzo; 3 Autorimessa/Gabinetto fotografico; 4 Corpo di Guardia e Prigioni; 5 Cabina Trasformazione; 6 Officina III Tipo; 7 Cabina elettropompe estinz. incendi; 8 Tettoia banco prova Motori; 9 Hangar Gleiwitz in ferro Ricogniz.; 10 Rifornitore acqua in cemento armato; 11 Ufficio Demanio e Magazzino Artifici; 12 Ufficio Comando Squadriglie; 13 Hangar in ferro Ricognizione; 14 Cabina con pozzo; 15 Deposito di sicurezza Benzina; 16 Parapalle; 17 Reparto Servizi Amministrativi e Cassa; 18 Casermetta alloggio R.R.C.C. ed Infermeria; 19 Caserma Avieri; 20 Magazzino; 21 Hangar in ferro Lancini; 22 Stazione Radio Telegrafica; 23 Piattaforma lavaggio Autoveicoli; 24 Lavatoi Avieri; 25 Magazzino Vestiario; 26 Alloggio/Mensa e Circolo Sottufficiali; 27 Autorimessa per privati; 28 Cabina Impianto Antincendio; 29 Serbatoio interrato; 30 Cabina Pompe benzina Avio; 31 Cabina Radiogonometrica; 32 Corpo di Guardia Polveriera Vertoiba; 33 Polveriera di Vertoiba e Riservetta; 34 Appendice Hangar Lancini; 35 Appendice Hangar Lancini; 36 Appendice Hangar Lancini; 37 Concimaia, 38 Baracche in legno della Colonia Elioterapica
Ricordo dell’aeroporto di Merna del M.llo Enzo Vosca
Allora l’aeroporto di Merna era tra i più grandi e importanti d’Italia, sul lato nord c’era la ricognizione e sul lato opposto a sud, il 4°Stormo Caccia. La linea di volo correva lungo tutto il lato est dell’aeroporto senza soluzione di continuità fino a sud ai piazzali del 4°Stormo …..
DISCIPLINA DI VOLO
La regolamentazione del traffico aereo sull’ aeroporto e’ contenuta nel libretto disciplina di volo. Il campo viene suddiviso in due “zone”: quella a nord utilizzata dal 21° Stormo e quella a sud dal 4° Stormo. Per l’ atterraggio entrambi gli stormi utilizzano le fasce centrali adiacenti mentre per i decolli utilizzano le fasce piu’ esterne e vicine ai propri hangar. Le direzioni prevalenti di decollo, vento permettendo, sono da est verso ovest e viceversa per l’ atterraggio (1150 m. per 520 m.). Per i soli voli notturni (con luna piena) vengono utilizzate le direttrici Nord – Sud (dalla città verso il San Michele). Due “T” poste agli estremi della striscia utilizzata, servono da ausilio ai piloti ed indicano le direzioni d’ atteraggio e decollo. Al centro del campo la scritta “GORIZIA” ben visibile da lontano. Una caratteristica particolare dell’ aeroporto e’ la sua superficie di origine alluvionale che permette un rapido drenaggio, anche dopo violenti rovesci, garantendo sempre la piena operativita’. La visibilita’ e’ generalmente buona durante tutto l’ arco dell’anno con una media di 18 giorni di nebbia nel primo mattino e a sera inoltrata. La nebulosità media annua è di 5/10 di cielo coperto con precipitazioni più frequenti in primavera. (Guida dell’Aeronautica del 1926)
21° STORMO RICOGNIZIONE
Il 20 dicembre 1925 sull’ aeroporto di Bologna, viene costituito il 21° Stormo Aeroplani da Ricognizione su tre gruppi di volo e sette squadriglie di cui la 38^ equipaggiata con Fiat R.2 e sede a Gorizia.
Il 20 gennaio 1927, in seguito ad ordine del comando della 2^ Z.A.T., il comando del 63° Gruppo Osservazione Aerea con le dipendenti 41^ e 113^ Squadriglia, viene trasferito da Campoformido a Gorizia dove si trova già la 38^ Squadriglia.
Con il 1° febbraio 1927 la 41^ Squadriglia viene collocata in posizione quadro e assunta amministrativamente dalla 113^ Squadriglia: verrà ricostituita a Gorizia il 10 agosto dello stesso anno in seguito ad ordine dello S.M. della R. Aeronautica con personale del 21° Stormo e velivoli Ro.1.
Il 15 aprile 1929 con F.O.M. n.11 del 1929, il comando Stormo da Bologna viene trasferito sull’aeroporto di Merna.
14° STORMO
Dal 1° ottobre 1929 il XXVII Gruppo del 14°Stormo viene provvisoriamente dislocato sull’Aeroporto di Gorizia – Merna per partecipare alle esercitazioni di bombardamento sul poligono di Aviano…
RISCHIERAMENTO 8°STORMO
Il 26 giugno 1931 in preparazione alle Grandi Manovre di Ferrara, l’8°Stormo con i relativi gruppi di volo dipendenti 27° (17^ e 18^ Sq.) e 28°(10^ e 19^ Sq.) si trasferisce sull’aeroporto di Gorizia dove rimane fino al 24 agosto, data in cui ritorna all’aeroporto di Ferrara per partecipare alle Grandi Manovre Aeree con più di di 40 velivoli Ca 73 e Ca 74.
4°STORMO
Terminate le Grandi Manovre di Ferrara, il 9 settembre 1931 il 10° Gruppo viene trasferito sull’ aeroporto di Merna seguito il 28 dello stesso mese dal Comando Stormo e dal 9° Gruppo. Con il trasferimento a Gorizia del comando e dei due gruppi di volo, il 4° Stormo ancora in forma provvisoria, si ricongiunge definitivamente su un’unico aeroporto.
R.U.N.A.
Nel 1934 una trentina di appassionati fondano la sezione goriziana del Reale Aero Club d’Italia intitolato al pilota cormonese Luciano Marni caduto nei cieli libici. Primo presidente e’ il Sig. Gallabresi al quale subentra il Prof. Luigi Sussi, segretario il Sig. Costantini. Nella primavera del ’35 in collaborazione con il Reale Aero Club di Udine la sezione goriziana organizza il primo corso di pilotaggio con il quale si brevettano dieci piloti.
Nel 1936 assume la denominazione in Reale Unione Nazionale Aeronautica (R.U.N.A.)
COLONIA ELIOTERAPICA
l’11 luglio 1936* viene inaugurata dal Duca d’Aosta la colonia elioterapica intitolata alla Duchessa Anna madre di Amedeo. In un’area dietro gli hangar della 90^ e 91^Squadriglia delimitata da una staccionata, si trovano le baracche adibite a mensa e bagni, una piscina non molto grande, tettoie e spazi per l’attività all’aria aperta.
La colonia e’ riservata ai ragazzi dai 6 ai 12/13 anni residenti nei comuni limitrofi all’aeroporto: Merna, Vertojba, Rupa, Peci e della frazione di S.Andrea.
* diversamente da quanto riportato nel volume 1° Quelli del cavallino rampante del generale Duma che riporta invece la data 1° luglio 1934
NUCLEO ADDESTRAMENTO
A meta’ agosto 1936 in seno al 4° Stormo viene istituito il Nucleo di Addestramento con sede nell’ hangar Lancini centrale: rimarra’ operativo fino al 1938.
TRASFERIMENTO A GORIZIA DEL 3° GRUPPO, 6° STORMO
In settembre del 1936, viene trasferito a Gorizia il 3°Gruppo del 6° Stormo, costituito nel gennaio dello stesso anno.
RISCHIERAMENTO di S.M. 81 e S. 79
Nella seconda metà degli anni ’30, il silurificio Whitehead di Fiume progetta un siluro da aereo l’ RM-MAS del calibro 450 mm, lungo 5,50 m. Per questo motivo nella stesso periodo, vengono rischierati a Gorizia alcuni velivoli S.M.81 e S.79 per sperimentare il lancio nel mare antistante a Pola. Uno di questi lanci venne effettuato il 4 maggio 1937 da un trimotore S.M.81 pilotato dal Gen. Amedeo di Savoia.
2° AVIORADUNO
Il 5 settembre del 1937 la sede Provinciale di Gorizia della R.U.N.A. “Luciano Marni” organizza il 2° Avioraduno goriziano: sull’ aeroporto “E. Grego” atterrano 29 apparecchi civili provenienti da diversi aerodromi, 7 da Bologna, 1 da Roma, 1 da Trieste, 5 da Udine,1 da Torino, 3 da Ravenna, 3 da Milano, 1 da Novara, 3 da Bergamo, 2 da Treviso e 2 da Vicenza.
L’AEROPORTO CAMBIA DENOMINAZIONE
Il 15 ottobre 1938 l’aeroporto cambia denominazione: da aeroporto di Merna in aeroporto di Gorizia
10 giugno 1940 L’ ITALIA ENTRA IN GUERRA
Il 10 giugno 1940 l’Italia entra in guerra a fianco della Germania; personale ed armamenti vengono trasferiti dai campi di manovra di Ronchi dei Legionari, Divaccia e Aidussina, che si trovano nel settore d’impiego dell’aeroporto, sul campo di Merna per poi essere inviati sul fronte occidentale. Contemporaneamente i comandi superiori emanano precise disposizioni ai Reparti per la protezione passiva dei velivoli facendoli decentrare ai margini del campo.
Sull’aeroporto di Gorizia comincia l’ avvicendamento di Reparti sull’ aeroporto di Merna: il 7 giugno il 10°Gruppo del 4° Stormo parte per l’ Africa settentrionale. Il 19 giugno il personale del 71°Gruppo e della 116^ Squadriglia O.A. viene trasferito ad Aosta per le operazioni sul fronte occidentale contro la Francia; il 20 giugno il IX Gruppo viene trasferito sul campo di Mirafiori.
INCENDIO DEPOSITO CARBURANTI
Il 18 giugno 1940 il Ro 37 bis MM.10686 della 38^ Squadriglia O.A. per un incidente sul campo, provoca un incendio al deposito carburante infiammando un centinaio di fusti di benzina minacciando di investire gli altri fusti e il magazzino. I vigili del capoluogo accorsi con abbondanti mezzi riescono ad arginare e a spegnere rapidamente l’incendio salvando gran parte della preziosa benzina senza compromettere l’attività di volo. Il pilota Serg. Alfieri Licio e l’ Av.Sc. Mot. Cristiani Francesco muoio sul colpo, velivolo distrutto.
REPARTO SPECIALE AEROSILURANTE
Il 25 luglio 1940 viene costituito il primo reparto della specialità Aerosiluranti della Regia Aeronautica che assume la denominazione di “Reparto Sperimentale Aerosilurante” poi modificata in “Reparto Speciale Aerosilurante”. Vi fanno parte Carlo Emanuele Buscaglia, Carlo Copello, Guido Robone, Melley Forzinetti e Dequal, quest’ultimo ne assume il comando.
INCIDENTE
Il 30 luglio1940 il Ro 37 bis MM. 1148 della 38^ Squadriglia O.A. pilotato dal Serg.Magg.Pilota Costanzi Mario, in decollo subisce la rottura della ruota e della semicellula destra . Pilota incolume, velivolo danneggiato.
INCIDENTE
Il 7settembre 1940 il Ro 37 bis MM. 10997 della 113^ Squadriglia O.A. pilotato dal Serg.Magg. Pilota Zelavi Renato, imbarda durante l’ atterraggio provocando la rottura del semicarrello e della semicellula destra. Pilota incolume.
INCIDENTE
Il 17 settembre 1940 il Ro 37 bis MM. 10897 della 116^ Squadriglia O.A. con a bordo il Ten.Pil. Claudi Claudio e l’Av.Sc.Mot. Potente Domenico, a 800 metri entrato in vite. Il motorista si lancia con il paracadute mentre il pilota riesce prendere il controllo del velivolo atterrando.
INCIDENTE
Il 25 settembre 1940 il G. 50 M.C. MM. 3617 della Scuola Addestramento Caccia pilotato dal M.llo Arduini Tullio subisce l’arresto del motore in volo. Il pilota tenta, riuscendovi, l’ atterraggio di fortuna presso il cimitero di Lucinico. Pilota incolume, velivolo danneggiato.
MUSSOLINI INCONTRA IL GEN. PRICOLO
Il 9 ottobre 1940 il capo del governo Italiano, Benito Mussolini incontra sull’ aeroporto di Gorizia il Gen. Pricolo.
INCIDENTE
Il 10 ottobre 1940 il CR.32 M.M. 4347 della Scuola Addestramento Caccia pilotato dal Serg. Brambilla Alfredo, in atterraggio finisce fuori campo, imbardando e assumendo posizione verticale. Pilota incolume, velivolo danneggiato.
INCIDENTE
Il 22 ottobre 1940 da un CR.32 della Scuola Addestramento Caccia, parte accidentalmente un colpo che ferisce gravemente l’Aviere Scelto Montatore Selci Antonio, mentre l’Aviere Nigro Antonio riporta ferite leggere. L’Aviere Selci morirà il 28 ottobre.
INCIDENTE
Il 22 ottobre 1940 il CR.30 M.M.4934 della Scuola Addestramento Caccia pilotato dall’ istruttore M.llo Florian Andrea con allievo Serg. Bussi Giovanni, in fase decollo investe il CR.32 M.M. 4231 pilotato dal Serg. Falasco Albino che sta atterrando in senso contrario. Il M.llo Florian e il Serg. Bussi riportano ferite lievi, il Serg. Falasco resta incolume. CR.30 Fuori uso, CR.32 danneggiato.
COSTITUZIONE 281^ SQUADRIGLIA
Il 27 ottobre quattro S.79 partiranno da Gorizia alla volta di Grottaglie per costituire la 281^ Squadriglia Autonoma Aerosiluranti.
INCIDENTE
Il 3 novembre 1940 il Mc. 200 M.M. 4513 della Scuola Addestramento Caccia pilotato dal Serg. MAURI Arnaldo, causa avaria atterra con carrello retratto. Pilota incolume, velivolo danneggiato.
INCIDENTE
Il 9 novembre 1940 il G.50 M.M. 3616 della Scuola Addestramento Caccia con a bordo l’istruttore M.llo ARDUINI Tullio e l’allievo S.Ten. CAGNONI Paolo atterrano a seguito di un incendio a bordo. I piloti riportano ustioni di 1° e 2° grado, velivolo distrutto.
INCIDENTE
Il 19 novembre 1940 il Ro 37 bis M.M.11424 della 116^ Squadriglia O.A. Pilota Ten. CLAUDI Claudio, Aviere Mot. GULLI Ignazio, atterra sul limite del campo, cappottando. Pilota ferite leggere, motorista incolume, velivolo danneggiato.
INCIDENTE
Il 20 novembre 1940 il CR.32 bis M.M. 2968 della Scuola Addestramento Caccia, il pilota Serg. LICATA Angelo, causa incendio a bordo si lancia con il paracadute riportando ustioni di 2° grado, velivolo distrutto.
INCIDENTE
Il 21 novembre 1940 uno dei cinque Ju.87 provenienti da Graz e diretti a Gorizia al comando
S.Ten.Pil. DAVERIO Mario, Aviere GALLI Attilio (S.Ten. Marco Larcher?) a seguito avaria motore atterra sui campi di Mossa (a 6 km. da Gorizia) tranciando un cavo dell’ alta tensione. Equipaggio incolume. I soccorritori ignari della presenza del cavo, uno muore e altri due rimangono feriti. Velivolo distrutto.
INCIDENTE
Il 27 novembre 1940 il CR. 32 M.M. 2759 della Scuola Addestramento Caccia pilotato dal S.Ten. TALAMINI Renato, atterra fuori campo in località Vertoiba per guasto al motore. Pilota incolume, velivolo danneggiato.
INCIDENTE
L’ 11 dicembre 1940 il CR. 32 M.M. 3907 della Scuola Addestramento Caccia pilotato dal Serg. BONFANTI Clemente, causa errata manovra entra in vite piatta. Il pilota si lancia ma viene investito dai piani di coda. Pilota deceduto, aereo distrutto.
INCIDENTE
Il 14 dicembre 1940 il CR. 32 M.M. 4657 della Scuola Addestramento Caccia pilotato dal Serg. FALASCO Albino, causa incendio a bordo il pilota si lancia con il paracadute. Pilota illeso, velivolo distrutto.
INCIDENTE
Il 20 dicembre 1940 l’ F.N. 305 M.M. 50430 della Scuola Addestramento Caccia pilotato dal Serg. CHIUSSI, atterra fuori campo causa avaria motore. Pilota incolume, velivolo distrutto.
INCIDENTE
Il 28 dicembre 1940 l’F.N. 305 M.M. 50415 della Scuola Addestramento Caccia pilotato dal S.Ten. CAMPINOTI Ettore, durante acrobazia avviene il distacco semipiano di profondità. Pilota incolume, velivolo danneggiato.
COSTITUZIONE 279^ SQUADRIGLIA
Nel dicembre 1940 viene costituita a Gorizia la 279^ Squadriglia Aerosiluranti, successivamente trasferita nel mese di gennaio del 1941 sull’aeroporto di Catania per poi trasferirsi in aprile in Egeo.
OPERAZIONI DI SILURAMENTO
Il 1940 si chiude con le operazioni di siluramento effettuate il 26 dicembre da cinque SM.79 del Nucleo Addestramento Siluranti al comando del ten. col. Carlo Unia.
1941 – AFFOLLAMENTO SULL’ AEROPORTO DI GORIZIA
Nel 1941 l’ aeroporto di Gorizia è uno tra i più affollati d’ Italia: vi sono i Macchi M.C. 200 e M.C. 202 del 4°Stormo Caccia rientrato dall’ Africa a fine gennaio e, in attesa di trasferimento per le operazioni nel Mediterraneo, viene sistemato nell’ hangar Lancini a Nord vicino alla palazzina Comando. I Fiat C.R.32, C.R.42, G.50 e i Macchi M.C. 200 della Scuola di Volo Avanzato costituitasi nella primavera dello stesso anno per la specialità caccia, alloggiati negli hangar già sede delle Sq. 96^, 84^, 90^ e 91^ del 4°Stormo e, secondo alcune testimonianze, anche negli hangar della Ricognizione sul lato opposto del campo. I trimotori S.79 e S.M.84 del 1° Nucleo Addestramento Aerosiluranti e ancora altri velivoli in attesa di assegnazione ai Reparti sui vari fronti di guerra. ll primo aprile 1941 viene costituito il Comando Aviazione Caccia al comando della 2^ Squadra Aerea e dalla quale dipendono il 4° ed il 54°Stormo.
RIEQUIPAGGIAMENTO DEL 2° GRUPPO – 6° STORMO
All’indomani della dichiarazione di guerra il 2° Gruppo opera nel mediterraneo e successivamente in Africa settentrionale. Rimpatriato nel 1941 il personale del 2° Gruppo riceve a Gorizia i Re 2001 con i quali è trasferito prima in Sicilia e poi a Pantelleria per partecipare alle operazioni nel Mediterraneo contro le forze aeronavali inglesi e contro Malta.
INCIDENTE
L’ 11 gennaio 1941 l’ MC 200 M.M. 5174 della Scuola Addestramento Caccia pilotato dal S.Ten. TALAMINI Renato, durante finta caccia cade in vite. Il pilota si salva lanciandosi con il paracadute, velivolo distrutto.
INCIDENTE
Il 27 gennaio 1941 il CR. 32 M.M. 3185 della Scuola Addestramento Caccia pilotato dal Serg. AMATO Umberto, causa avaria motore atterra fuori campo. Pilota incolume, velivolo danneggiato.
INCIDENTE
Il 27 gennaio 1941 il MC. 200 MM. 5083 della Scuola Addestramento Caccia pilotato dal Ten. ROSSI Revo, atterra con carrello retratto. Pilota incolume, velivolo danneggiato.
INCIDENTE
Il 29 gennaio 1941 l’ MC. 200 M.M. 4580 della Scuola Addestramento Caccia pilotato dal Ten. ROSSI Revo, atterra sul semi carrello sinistro per malfunzionamento carrello. Pilota incolume, velivolo danneggiato.
INCIDENTE
Il 10 febbraio 1941 l’ MC. 200 M.M. 5203 della Scuola Addestramento Caccia pilotato dal Ten. ROSSI Revo, durante un volo di controllo precipita al suolo. Pilota deceduto, velivolo distrutto
INCIDENTE
Il 2 marzo 1941 l’FN. 305 M.M. 51696 della Scuola Addestramento Caccia pilotato dal Serg. MATACENA Armando, causa foschia e scarso carburante atterra nella piazza d’armi di Cormons. Pilota incolume, velivolo danneggiato.
INCIDENTE
Il 6 marzo 1941 il Ju 87 M.M. 5800 pilotato dal Serg. DELL’ANGELO Manlio, dopo il decollo esegue un tonneau ma, trovandosi troppo basso precipita sul MC. 200 M.M. 5279 della 73^ Sq. Pilota deceduto, muore anche l’Aviere BUFFA Guido di Bartolomeo che stava lavorando sull’MC.200.
INCIDENTE
Il 6 marzo 1941 il G. 50 M.M. 4748 della Scuola Addestramento Caccia pilotato dal S.Ten. GUILLET Paolo, durante la manovra di atterraggio cappotta. Il pilota riporta la frattura clavicolare e emorragia cerebrale, velivolo fuori uso.
INCIDENTE
Il 13 marzo 1941 lo JU 87 MM. 5950 pilotato dal Ten. CUMBAT Antonio, in atterraggio tocca bruscamente terra. Pilota incolume, velivolo danneggiato.
INCIDENTE
Il 20 marzo 1941 il CR.32 M.M. 6901 della Scuola Addestramento Caccia pilotato dal S.Ten. CARINI Mario in prossimità di Merna, causa avaria motore atterra fuori campo . Pilota incolume, velivolo fuori uso.
INCIDENTE
Il 20 marzo 1941 il CR. 32 della Scuola Addestramento Caccia pilotato dal Serg. TREVISAN Elio, causa avaria motore atterra sul limite del campo urtando il recinto. Pilota incolume, velivolo danneggiato.
INCIDENTE
Il 22 marzo 1941 il CR. 32 M.M. 2868 della Scuola Addestramento Caccia pilotato dal S.Ten. NEGRI Giuseppe, in località stazione di San Pietro (Gorizia), prende terra violentemente fuori campo. Pilota ferito, velivolo fuori uso.
SEZIONE CACCIA NOTTURNA
All’ inizio delle ostilita’ con la Jugoslavia, la notte del 6 aprile 1941 viene attivata sugli aeroporti di Gorizia, Ronchi e Alture di Pola, la sezione “Caccia Notturna” ed il servizio d’ allarme dall’ alba al tramonto. Ne fanno parte la 96^ e 97^ Sq. con compiti difensivi su Gorizia, Trieste e Monfalcone, e la 73^ Sq. con compiti offensivi. Al termine delle operazioni in Jugoslavia, tra il 17 e il 20 aprile tutto il IX Gruppo rientra a Gorizia mentre il 10° rimane a Ronchi. Il 1° maggio viene sciolta la Sezione Caccia Notturna che versa i suoi C.R. 42 al 2° Stormo.
INCIDENTE
L’8 aprile 1941 il G 50 M.M. 3602 della Scuola Addestramento Caccia pilotato dal Serg. MAZZOLANI Aldo, dopo atterraggio viene risollevato da una raffica di vento, capottando. Pilota ferito, velivolo danneggiato.
INCIDENTE
Il 9 aprile 1941 il CR. 32 MM. 3902 della Scuola Addestramento Caccia pilotato dal S.Ten. GUIDI Enrico, in atterraggio urta contro i fili della linea di alta tensione. Pilota ferito, velivolo fuori uso.
INCIDENTE
Il 12 aprile 1941 il G. 50 M.M. 5388 della Scuola Addestramento Caccia pilotato dal Serg. LION Edoardo, atterra con il carrello retratto. Pilota incolume, velivolo danneggiato.
INCIDENTE
Il 12 aprile 1941 il CR.42 M.M. 5588 della Scuola Addestramento Caccia pilotato dal S.Ten. GENTILE Roberto, nei pressi di Merna a causa avaria motore atterra fuori campo. Pilota incolume, velivolo fuori uso.
INCIDENTE
Il 17 aprile 1941 l’ FN. 305 M.M. 51656 della 73^ Squadriglia 4° St. pilotato dal Serg. Gino SANTO con a bordo il tecnico Ditta Piaggio, atterra con carrello retratto per malfunzionamento. Pilota e tecnico incolumi, velivolo danneggiato.
PARTENZA PER LA SICILIA
Il 7 giugno 1941 giunge al 10° Gruppo del 4° Stormo l’ordine di partenza per la Sicilia seguito pochi mesi dopo da quello per il IX Gruppo con la stessa destinazione. Con questo trasferimento il 4°Stormo lascia definitivamente l’aeroporto di Gorizia.
Nel luglio 1941 il 6° Stormo viene rimpatriato con tutti i velivoli fuori uso e il personale del II Gruppo viene rischierato a Gorizia per il passaggio sul nuovo velivolo in via di assegnazione, il Reggiane Re2001. La consegna dei velivoli viene completata nel febbraio 1942, dopodichè il Gruppo viene trasferito prima in Sicilia e poi a Pantelleria per le operazioni sul Mediterraneo.
603^ SQUADRIGLIA
Nel 1942 sull’ aeroporto di Gorizia la 603^ Squadriglia del 146°Gruppo Trasporti, impegnata in Croazia in operazioni di rifornimento alle truppe italiane opera con velivoli S.M.82 “Marsupiale”.
INTITOLAZIONE DELL’ AEROPORTO DI GORIZIA AD AMEDEO DI SAVOIA DUCA D’ AOSTA
Nel 1942 il Ministero dell’Aeronautica decide di intitolare l’Aeroporto di Gorizia, finora dedicato ad Egidio Grego, al suo più illustre Comandante, Amedeo di Savoia Duca d’Aosta.
Con il Foglio d’Ordini n.10 del 5 aprile 1942-XX, Parte Prima, Comunicazioni e Disposizioni Varie, l’Aeroporto di Gorizia assume ufficialmente come nome di battesimo, a partire dal 20 marzo 1942, quello di: AMEDEO DI SAVOIA DVCA D’AOSTA
Cant-Z 1015
Nel novembre del ’42 viene fotografato sull’ aeroporto di Gorizia il Cant-Z 1015, unico esemplare costruito dai C.R.D.A. di Monfalcone.
S.R.A.M.
(SEZIONE RIPARAZIONE AEROMOBILI MOTORI)
Dall’inizi del 1943 opera nell’attuale hangar dell’AeroClub ( (Gleiwitz), la S.R.A.M. alla quale sono addetti un centinaio di persone tra operai e impiegati amministrativi coordinati da personale militare, tra cui il Ten. G. Ricciarelli, un capitano ed altri avieri. Gli uffici amministrativi si trovano in un caseggiato basso a fianco dell’hangar.
8 SETTEMBRE 1943 – L’ ARMISTIZIO
« Il governo italiano, riconosciuta l’ impossibilità di continuare l’ impari lotta contro la soverchiante potenza avversaria, nell’ intento di risparmiare ulteriori e più gravi sciagure alla Nazione ha chiesto un armistizio al generale Eisenhower, Comandante in capo delle forze alleate anglo-americane. La richiesta è stata accolta. Conseguentemente, ogni atto di ostilità contro le forze anglo-americane deve cessare da parte delle forze italiane in ogni luogo. Esse però reagiranno ad eventuali attacchi da qualsiasi altra provenienza »
Sull’aeroporto di Gorizia intanto, i militari disorientati per la mancanza di ordini dai comandi superiori e preoccupati dalle notizie di deportazioni, si allontanano frettolosamente: rimangono il S.Ten. Ferdinando Piccolo, il S.Ten. Luigi Della Rovere e i carabinieri del piccolo presidio.
Il 12 settembre 1943, dopo un violento scontro a fuoco con i soldati titini asserragliati nella stazione ferroviaria e rastrellato la zona dello scalo e delle caserme, nel tardo pomeriggio i tedeschi tornano ad occupare l’aeroporto. I militari italiani vengono portati alla caserma “Aosta” (oggi “Montesanto”) di via Trieste per definirne la sorte.
Scagionati dall’accusa di collaborazionismo e dopo aver sottoscritto un atto di lealtà, il S.Ten. Piccolo viene nominato comandante provvisorio dell’aeroporto e il S.Ten. Della Rovere vice comandante: copriranno la carica per pochi mesi fino alla nascita della Repubblica Sociale Italiana.
L’8 settembre ’43 l’Italia si spacca in due: al sud gli anglo-americani al nord i tedeschi nel disperato tentativo di resistere agli alleati. L’Aeronautica italiana vive le pagine più drammatiche della sua storia; chi si rifugia al sud per arruolarsi con gli alleati, chi invece preferisce rimanere al nord per continuare la sua guerra. Per i militari di ogni ordine e grado della disciolta Regia Aeronautica rimasti al nord, i tedeschi intimano di presentarsi in divisa all’aeroporto di Malpensa per essere impiegati nella loro aeronautica. Gli aviatori italiani che male accettano l’imposizione, vengono liberati dal giogo tedesco dal bando emanato il 14 ottobre 1943 dal Sottosegretario di Stato Ernesto Botto, che dispone:
… tutto il personale appartenente a tutte le categorie e specialità dell’Aeronautica, esclusi i graduati e gli avieri di governo, già in servizio il giorno 8 settembre, debba intendersi richiamato in servizio alla data di pubblicazione del presente bando …
COMANDO 1^ COMPAGNIA AERONAUTICA ITALIANA
A meta’ settembre viene attivato dai tedeschi il “Comando Prima Compagnia Aeronautica Italiana – Aeroporto di Gorizia” per gestire la presentazione del personale ex Regia Aeronautica sbandato, le liste della leva aeronautica e le strutture aeroportuali.
Nello stesso periodo si insedia il “Gebirgspionierbataillon 83” della Wehrmacht che vi resterà fino al suo trasferimento a Villa Opicina nel novembre 1943
GRUPPO TRASPORTO VELIVOLI
G.T.V.
Il 15 settembre del ’43 al comando del Cap. Pil. Antonio De Camillis sull’aeroporto di Aviano, viene costituito il Gruppo Trasporti Velivoli con il compito di trasferire i velivoli recuperati negli aeroporti dell’Italia centro-settentrionale alle Flugzeugfuhrerschulen di 1° e 2° periodo.
Il 18 settembre il G.T.V. viene trasferito a Gorizia dove rimarrà operativo fino al 15 aprile 1944.
Fanno parte del reparto personale che, rifiutando la capitolazione, si e’ volontariamente messo a disposizione della Luftwaffe con il compito di salvaguardare e recuperare il materiale di volo disseminato sui vari campi di volo del centro – nord Italia.
CANNONEGGIAMENTO DELL’ AEROPORTO
Il 18 ottobre 1943 la resistenza partigiana jugoslava cannoneggia l’aeroporto con granate di artiglieria non spolettate (probabilmente per impreparazione)
TRASFERIMENTO DA TREVISO A GORIZIA
Il 28 ottobre 1943 i tedeschi emanano l’ordine di prelevare dall’aeroporto di Treviso i velivoli italiani, CR.42, MC.200 e MC.202 per trasferirli sull’aeroporto di Gorizia dove opera il G.T.V. “Gruppo Trasporti Velivoli”. Successivamente questi aeroplani e quelli qui convogliati da altri campi saranno trasferiti in Germania.
AERONAUTICA NAZIONALE REPUBBLICANA
A.N.R.
Il 23 ottobre 1943 si costituisce l’ Aeronautica Nazionale Repubblicana (A.N.R.). Le autorità militari tedesche consegnano all’ A.N.R. l’aeroporto di Gorizia codificato Operativo n.30 e Ordinario 93, mentre i campi di volo di Ronchi, Vipacco, Aidussina e San Pietro del Carso vengono utilizzati congiuntamente con la Luftwaffe.
COSTITUZIONE GRUPPO AUTONOMO AEROSILURANTI BUSCAGLIA
Il Ten.Col. Carlo Faggioni costituisce la prima unità di aerosiluranti dell’Aeronautica Repubblicana il 14 ottobre 1943 nel campo di Gorizia intitolandola “Gruppo Autonomo Aerosiluranti Buscaglia” in memoria della M.O. V.M. Carlo Emanuele Buscaglia pilota della specialità aerosiluranti creduto morto un anno prima in un raid su Bugia (Tunisia)ma in realtà caduto prigioniero degli Alleati e in seguito inquadrato nell’Aeronautica Copbelligerante Italiana che affiancava gli anglo-americani.
Il 5 novembre 1943 inizia lo schieramento sull’ aeroporto di Gorizia dei velivoli Savoia Marchetti S.79 della 2^ e 3^Squadriglia del Gruppo Autonomo Aerosiluranti.
Gli S79 di Faggioni vengono modificati con l’aggiunta di un cannone da 20 mm., viene eliminata la gondola ventrale del puntatore e modificati gli scarichi per le azioni notturne.
L’anno successivo, nel gennaio del 1944 si attiva la A.N.R. che disloca sull’aeroporto di Gorizia il 1° Gruppo Aerosiluranti “Leo Buscaglia” su velivoli S79 S, comandato dal Ten.Col. Carlo Faggioni.
PISTE DI DECENTRAMENTO E RECUPERO DELL’ACCIAIO
Sull’aeroporto intanto i militari tedeschi, che utilizzano la manodopera italiana (TODT), predispongono una serie di infrastrutture protettive allo scopo di riparare i propri aerei dalle incursioni nemiche, costruendo piste di decentramento affiancate da piazzole protette daterrapieni a forma di U. Le piste sono strade in terra battuta che, partendo dal campo di aviazione si sviluppano a raggera dirigendo verso le vicine località di Merna, Savogna fino all’estrema periferia di Gorizia, dietro l’ospedale militare di via S. Michele, ora via Ristori.
GIURAMENTO SOLENNE
Il 9 febbraio 1944 nella ricorrenza della Repubblica Romana (1849), prestano solenne giuramento collettivo tutto il personale dell’ Aeronautica Nazionale Repubblicana. La cerimonia ha luogo nell’ambito delle squadriglie del Gruppo Buscaglia.
L’ ABBATTIMENTO DEL LIBERATOR
Il 25 febbraio 1944 dopo aver abbattuto sulle Alpi Bavaresi un B-24 Liberator, perdendo un aereo, atterrano sul campo di Gorizia undici Macchi M.C. 205 Veltro del 1° Gruppo Caccia Terrestre “Asso di Bastoni” decollati su allarme da Campoformido.
NUCLEO PARACADUTISTI DI PROTEZIONE (N.P.P.)
Nei primi giorni di marzo 1944, per la sicurezza dell’aeroporto, in località S.Andrea viene schierato il Nucleo Paracadutisti di Protezione dell’ A.N.R. con il compito di affiancare i militari del 4°Reggimento della Milizia Difesa Territoriale (M.D.T.) Gorizia nella difesa contraerea, contro attacchi di truppe aviotrasportate e nella sorveglianza anti sabotaggi. I distaccamenti prendono posizione nel Castello di Rubbia e nelle località di San Pietro e Merna.
S.79 IN TRANSITO
Il 5/8 marzo 1944 provenienti da Venegono, atterrano a Gorizia dieci S.79 S* della 2^ Squadriglia Buscaglia diretti all’ aeroporto trampolino di Perugia.
(* La versione S del Sai.79 si distingue per l’aggiunta del cannone da 20 mm, per la eliminazione della gondola ventrale del puntatore e per le modificati agli scarichi per le azioni notturne)
SPEZZONAMENTO 18 MARZO 1944
La sera del 10 marzo 1944 gli aerosiluranti del Ten. Faggioni partono da Perugia per un’ azione di contrasto allo sbarco degli Alleati a Nettuno e ad Anzio: viene silurato un piroscafo avversario con il danneggiamento di un altro e di un cacciatorpediniere. Nella missione è abbattuto il velivolo del Ten. Teta mentre quello del Ten. Ottone Sponza, pur danneggiato, rientra a Gorizia con due soli motori funzionanti.
Il 13 marzo nuovo trasferimento con cinque aerosiluranti sull’ aeroporto di Perugia. Nella sera del 14 marzo viene ripetuto l’ attacco che provoca probabilmente il danneggiamento di due navi nemiche. Il giorno 15 gli S.79 rientrano a Gorizia per essere riarmati e ripartire il giorno dopo, ma la missione causa maltempo lungo la rotta appenninica viene rimandata.
La reazione degli alleati non si fa attendere e il 18 marzo 1944 bombardieri americani bombardano con spezzoni l’ aeroporto di Gorizia provocando 150 vittime tra i civili e danneggiando i tre hangar meridionali (ex 4°Stormo), la palazzina comando e altre installazioni.
A Gorizia l’allarme suona alle 09.20 ma solo alle 11.00 avviene l’attacco, in due ondate successive: questo lasso di tempo e’ fatale: molte contadini e lavoratori civili della TODT, essendo trascorsa piu’ di un’ora senza scorgere aerei nemici, tornano al proprio lavoro. Non e’ noto con esatezza il numero delle vittime, secondo alcune stime non inferiori a 150. Si contano 30 morti a Breg, frazione di Merna, 5 morti nella vicina Orehovlje (Montespino) e altre vittime a Savogna e a S.Andrea, frazione di Gorizia. Diversi feriti muoiono nei giorni seguenti a seguito delle ferite riportate. L’aeroporto viene gravemente danneggiato: le piste butterate dalle esplosioni, i tre hangar Lancini della Caccia a sud del campo e la palazzina Comando seriamente danneggiati, risultano danneggiati anche l’hangar Lancini a Nord e quelli della Ricognizione ed alcuni edifici. Distrutti a terra o resi inservibili gli SM.79S del Gruppo Aerosiluranti Buscaglia destinati alle operazioni su Anzio e Nettuno e rimasti bloccati a Gorizia dal maltempo sulla rotta appenninica. Il conto finale e’ favorevole agli alleati, le perdite ammontano a soli 7 bombardieri e 4 caccia. L’allarme cessa alle 11.50.
Era sabato 18 marzo 1944, una giornata di sole alla fine dell’inverno. La seconda guerra mondiale, che aveva arrecato lutti immani all’Europa intera, non risparmiò neppure le nostre zone che tuttavia non si situavano a ridosso del fronte. Quel giorno fatale un inatteso attacco degli aerei americani all’aeroporto goriziano provocò numerose vittime.
Mancavano alcuni minuti alle undici del mattino. I campi tra Merna, Orehovlje, Rupa e Peč (Peci) dalla parte sud dell’aeroporto e Vertojba e Sant’Andrea dalla parte nord-est brulicavano di persone (in prevalenza uomini anziani, donne e bambini) intente ad accudire ai vari lavori agricoli. La maggior parte stava piantando delle patate. D’improvviso, dalla parte di Dol (Vallone) e di San Michele del Carso apparve un grosso stormo di bombardieri americani B24 (noti sotto il nome di Liberator) accompagnati da caccia bimotori a due code P38, i famosi “Lockeed Lightning”.
La gente non prestò loro particolare attenzione, poiché gli aerei molto spesso sorvolavano il Goriziano diretti verso l’Austria e la Germania per le loro incursioni di bombardamento. Nessuno dunque ebbe alcun presentimento di ciò che li attendeva negli attimi successivi.
Forti di questa convinzione, non si accorsero neppure che gli aerei volavano molto più bassi del solito. In un istante la bella giornata di sole si trasformò in un inferno. Gli aerei incominciarono a lanciare delle bombe particolari sull’aeroporto e sulle zone circostanti, non le classiche bombe ad alto effetto distruttivo, ma quelle ad effetto dispersivo chiamate “spezzoni” e utilizzate per la distruzione degli aerei negli aeroporti e per gli attacchi alla cosiddetta “forza viva”. Non appena queste bombe toccavano il suolo, scoppiavano lanciando in tutte le direzioni un’infinità di schegge. Se qualcuno si trovava allo scoperto, difficilmente poteva salvarsi.
Quest’attacco, infatti, causò molte vittime proprio tra la popolazione civile rurale, soprattutto tra gli abitanti di Merna. Gli abitanti di Breg, piccolo borgo di Merna, pagarono il prezzo più alto col maggior numero di vittime (30), nel vicino paese di Orehovlje ce ne furono 5, a Sant’Andrea 7 e a Vertojba 4. Tra i morti e i feriti ci furono parecchie donne e bambini e non si salvarono neppure gli animali da traino.
I motivi che spinsero gli alleati ad effettuare quest’attacco furono, e rimangono, un’incognita. Autorevoli storici hanno cercato di venirne a capo senza riuscire a trovare una risposta soddisfacente. Sorprende soprattutto l’intensità dell’attacco su di una zona ove in quel periodo c’erano pochi aerei e quand’anche fossero stati più numerosi, non sarebbero potuti intervenire nelle battaglie sul fronte. La linea del fronte più vicino all’aeroporto correva, infatti, presso Monte Cassino a sud di Roma. Gli aerei erano presenti in massa sull’aeroporto goriziano solo prima dello scoppio della guerra, quando vi operava una scuola per piloti. Alcuni aerei rimasero presso l’aeroporto goriziano anche durante i primi anni di guerra, ma dopo la caduta del fascismo, la successiva occupazione tedesca di queste zone e la creazione della Repubblica si Salo’ la maggior parte degli aerei fu trasferita in altri aeroporti. Il 12 settembre 1943, dopo lo sgretolamento dell’Italia fascista, i partigiani occuparono l’aeroporto e incendiarono alcuni aerei prelevandone prima le mitragliatrici e gli altri armamenti. Un aereo fu anche sequestrato e trasferito ad Ajdovščina (Aidussina). Alcuni giorni più tardi i Tedeschi giunsero a Gorizia portandosi appresso alcuni aerei, ma si trattò di un numero insignificante che sicuramente non giustificava un attacco così cruento da parte alleata. L’attacco non arrecò grave danno all’aeroporto poiché, come si è detto, non furono utilizzate bombe ad alto potenziale distruttivo. Pochi giorni prima dell’attacco, i Tedeschi riuscirono a nascondere i pochi aerei negli hangar costruiti dagli operai della TODT al di fuori della zona dell’aeroporto, in prevalenza sul campo di Vertojba. Il bombardamento causò molte vittime proprio tra le fila di questi operai che erano stati mobilizzati per questo lavoro. Si dice che ci furono intorno ai 100 morti, il numero esatto non sarà mai noto, poiché i Tedeschi non hanno mai pubblicato l’elenco delle vittime (mancava ancora più di un anno alla fine della guerra).
Sull’attacco in sé, sul caos generale e le cruente conseguenze che il bombardamento lasciò dietro di sé, ci ha fatto un lungo racconto uno dei testimoni oculari della tragedia, l’allora ventenne Davorin Klančič di Merna.
Davorin si trovava con i partigiani sul Carso e la sera prima dell’attacco giunse con due compagni, per vie recondite, nella natia Merna. Dopo lunghi mesi di assenza rientrò finalmente in casa e vi trascorse la notte. I Tedeschi avevano a Merna una loro postazione, ma erano in pochi e non pattugliavano spesso il paese. Il mattino successivo Davorin fece visita al cugino che abitava vicino, anch’egli partigiano, nascosto in casa e convalescente per un attacco di polmonite. Mentre stava rientrando, arrivarono i bombardieri che iniziarono a riversare alla cieca il loro carico mortale. Gli abitanti correvano in tutte le direzioni alla ricerca di un rifugio adeguato. Alcuni ci riuscirono, ma altri purtroppo furono raggiunti dalle schegge. Non si udivano dei boati, come accadeva solitamente durante i bombardamenti. Oltre al rombo dei motori, si sentiva soltanto una sorta di stridore. Erano udibili solo in lontananza alcune singole sorde esplosioni. Si trattava probabilmente di proiettili sparati dai pochi cannoni antiaerei dislocati intorno all’aeroporto. Tutto finì in pochi minuti. Appena la gente uscì dai propri rifugi costatò con orrore le conseguenze del bombardamento. Nel paese risuonavano grida, pianti e disperate richieste d’aiuto. Le madri cercavano i propri figli e i figli le proprie madri. Davorin racconta come una madre, sorpresa sul campo assieme al suo bambino dalla tempesta di fuoco, gli corse incontro disperata. Nella confusione, presa dal panico e a causa del denso fumo, non era riuscita a trovare il figlio. Davorin si recò sul campo con un amico a cercarlo e lo trovò morto in un solco. Aveva appena cinque anni. Anche i parenti di Davorin, presso i quali si nascondeva il partigiano ammalato, furono colpiti dalla tragedia. Il padre fu gravemente ferito non lontano dalla propria casa ed il giorno seguente morì in ospedale. La moglie ed il figlio di sei anni furono uccisi in cucina dalle schegge che s’erano infiltrate attraverso la porta aperta. Solo le due figlie riuscirono a fuggire in tempo dalla casa e a mettersi in salvo. Sulla strada fu falciata anche una ragazza quindicenne di Peč che si recava a Merna dove faceva l’apprendista sarta. Lì vicino fu ucciso dalle bombe anche un uomo del Carso che portava della legna a Merna.
I morti ed i feriti furono portati nella chiesa del paese dove furono visitati dal medico militare e dal personale sanitario tedesco. Nei momenti di confusione succedeva addirittura che i feriti venivano portati nella chiesa del paese da partigiani o da collaboratori del luogo che poi cercavano di imitare i gesti del medico per aiutarlo nella medicazione delle ferite. Per fortuna nessuno se ne accorse. I feriti gravi venivano trasportati con le ambulanze dai Tedeschi nell’ospedale di Gorizia. Parecchi perirono nei giorni successivi per le ferite subite.
Quel giorno si trovava all’aeroporto anche l’allora diciassettenne Branko Čermelj di Gorizia, appartenente alle unità lavorative dell’organizzazione TODT. Stava esaminando con un amico dei siluri d’aereo allineati su grandi tavoli nell’hangar situato nella zona meridionale dell’aeroporto. Ad un tratto qualcuno gridò che si stavano avvicinando degli aerei. I due amici si gettarono a terra, ma il primo stormo scaricò il suo carico mortale solo sul paese di Merna e su altri villaggi situati verso la parte bassa dell’aeroporto. Quando gli aerei se ne andarono, giunse in bicicletta trafelato un abitante di Merna gridando che nel suo paese c’erano molte vittime. Branko ed il suo amico corsero immediatamente a Merna e aiutarono la gente del luogo a trasportare i feriti nella chiesa del paese. In quel momento apparve un altro stormo di bombardieri che questa volta scaricarono i loro carichi di “spezzoni” proprio sull’aeroporto. Colpirono però anche le case dell’Eremita, Vertojba ed i quartieri a sud di Gorizia. Nei campi vicino alle case dell’Eremita si trovava, assieme alla mamma e alla zia, anche un bambino di otto anni di Sant’Andrea, di nome Danilo Klanjsček. Tutti e tre si gettarono a terra in un solco, ma purtroppo una scheggia raggiunse ugualmente Danilo perforandogli la guancia destra, attraversandogli la cavità orale e fermandosi poi sotto l’occhio sinistro. Il bambino fu raccolto dai Tedeschi e trasportato con l’ambulanza militare nell’ospedale di via Brigata Pavia a Gorizia. Quell’ospedale accolse anche altri feriti, ma il materiale sanitario e le infrastrutture non erano sufficienti per portare con successo il primo soccorso ai feriti. Mancava persino il siero antitetanico e in tal modo ci furono molti morti per infezione. Danilo rimase in ospedale per tre mesi e si salvò per puro caso. Alcune settimane prima dell’attacco aereo, s’era prodotto una ferita con una lamiera arrugginita. In quell’occasione il medico gli aveva praticato un’iniezione antitetanica e fu proprio quell’iniezione che più tardi gli avrebbe salvato la vita. La scheggia si trovava troppo vicina all’occhio, quindi non poteva essere rimossa: gliela tolsero solo nel 1967, ben ventitre anni dopo il fatidico attacco aereo. Danilo la conserva ancora a casa sua come un cimelio.
Anica Klančič di Merna aveva allora tredici anni. Quel fatidico giorno perse il padre, la madre e il fratello. Anche lei ricorda che gli aerei giunsero in due ondate e ricorda che i Tedeschi avevano detto alcuni giorni prima che, in caso di bombardamenti aerei, non sarebbero state utilizzate bombe pesanti, bensì degli “spezzoni”, poiché nella zona non c’erano impianti industriali. Ricorda anche i funerali che si svolsero nelle ore pomeridiane del giorno successivo. La maggioranza delle vittime trovò sepoltura nelle fosse comuni, solo alcuni furono seppelliti nelle tombe di famiglia. Il padre di Anica invece morì il giorno successivo a causa delle ferite riportate e fu sepolto il lunedì. Anica ricorda anche un particolare alquanto macabro: proprio durante i funerali apparve un grosso stormo di aerei. Nel timore di un nuovo bombardamento, i partecipanti al funerale si dispersero in tutte le direzioni, ma i bombardieri proseguirono il loro volo verso la Germania.
Il giorno dopo gli equipaggi aerosiluranti rimasti senza velivoli vengono trasferiti a Venegono, seguiti dopo qualche giorno da alcuni S.79 S già danneggiati dallo spezzonamento e sommariamente riparati dagli specialisti. Causa l’ inagibilità del campo di Gorizia, il Gruppo Buscaglia si trasferisce a Lonate Pozzolo. Per gli stessi motivi il Comando del G.T.V. si trasferisce in localita’ San Pietro presso la palazzina gia’ sede dell’O.N.F.A.
TRASFERIMENTO DELLA S.R.A.M.
Dopo lo spezzonamento del 18 marzo 1944, gli uffici e gli impiegati della S.R.A.M. vengono trasferiti prima nella scuola elementare di S.Andrea e poi nella sede dell’O.N.F.A in S.Pietro, Gorizia.
DEMOLIZIONE DEGLI HANGAR
Nel periodo che intercorre tra lo spezzonamento del 18 marzo 1944 e la ritirata tedesca il 29 aprile 1945, per far fronte alla sempre più urgente richiesta di acciaio dell’industria bellica tedesca, i lavoratori della “Todt” demoliscono ciò che resta dei tre hangar metallici del 4°Stormo (sud dell’aeroporto), l’hangar della Ricognizione Aerea (nord dell’aeroporto accanto all’hangar Gleiwitz), l’hangar Lancini (est dell’ aeroporto) e ogni altra struttura metallica.
Anche la rubinetteria e gli infissi delle costruzioni non vengono risparmiate per essere inviate nelle fonderie in Germania (verosimilmente della Stiria o della Carinzia).
Unico superstite il grande hangar Gleiwitz.
ULTIMI BOMBARDAMENTI SULL’AEROPORTO
L’11 agosto del 1944 suona nuovamente l’allarme per un altro bombardamento e nell’aprile del ’45, a pochi giorni dalla fine delle ostilità, un ultimo bombardamento di minore intensità si abbatte sull’aeroporto.
AUTUNNO 1944 – L’ABBATTIMENTO DI UN B.17
Era l’autunno del 1944, all’epoca avevo dodici anni, e mi trovavo nel cortile della mia casa di Iamiano. Abbiamo sentito le sirene dell’allarme aereo di Monfalcone, seguite da un forte rumore di motori che si avvicinava e dal fuoco delle batterie contraeree tedesche.
Soprattutto mi ricordo il violento fuoco dei cannoni piazzati sulla collina lungo la strada per Trieste dove oggi si trova una cava dismessa.
L’aeroplano, probabilmente un B17, seguendo le istruzioni per i piloti dei velivoli danneggiati in azione stava dirigendosi verso il Carso per raggiungere una zona dove era possibile per l’equipaggio raggiungere terra e entrare in contatto con reparti delle forze partigiane.
I danni subiti dall’aeroplano dovevano essere però molto gravi, perche parte dell’equipaggio si lanciò con il paracadute sulla pianura ai piedi del Carso dove furono catturati, mentre il paracadute dell’ultimo a lanciarsi non si aprì per la quota oramai troppo bassa e il militare morì, come venne a sapere mia madre, precipitando sul Monte Sei Busi.
Il velivolo procedeva a quota molto bassa da Vermegliano – Polazzo in direzione di Doberdò, fortemente inclinato sulla sinistra e lasciando una lunga scia di fumo dai motori, e sembrava dovesse cadere sopra il Colle Nero quando, probabilmente il pilota era ancora ai comandi, accelerò con un violento urlo dei motori, superando il colle ma precipitando nel Vallone, tra Micoli e Palchisce.
Durante il volo la contraerea continuò a bersagliarlo fin quando rimase visibile.
Andammo subito a vedere, la parte di coda dell’aeroplano era ancora quasi intatta, come anche le estremità delle ali, ma la fusoliera era in fiamme, ma tra i resti della fusoliera non furono trovati resti umani, quindi se ai comandi c’era ancora il pilota, si era potuto salvare.
Testimonianza di Renato Pacor
IL IX CORPUS E L’8^ARMATA
Il 29 aprile 1945 gli ultimi militari tedeschi presenti nell’ aeroporto, avieri dei servizi di guardia, soldati della contraerea e di varie attivita’ logistiche, abbandonano il campo. Il 1° maggio entrano a Gorizia le avanguardie partigiane del IX Korpus sloveno perquisendo e occupando gli edifici dell’ aeroporto senza tuttavia installare un presidio fisso. Per questo motivo le truppe dell’ 8^Armata britannica (neozelandesi, sudafricani e indiani) arrivate a Gorizia nei giorni seguenti , avendo trovato l’ aeroporto sgombro da truppe, si affrettarono ad occuparlo utilizzandolo come caserma e parcheggio per automezzi nonché come deposito di materiale militare. In base agli accordi d’ occupazione stabiliti gia’ un anno prima della fine della guerra, la zona di Gorizia, le sue adiacenze e l’ alto corso dell’ Isonzo fino al confine con l’ Austria doveva essere occupata dall’ Esercito degli Stati Uniti, mentre le truppe britanniche avrebbero dovuto attestarsi lungo il basso corso dell’ Isonzo controllando il Gradiscano, il Monfalconese e Trieste.
Avendo l’ esercito jugoslavo occupato aree gia’ attribuite agli Alleati, sorsero subito attriti fra i rispettivi Comandi, con conseguenti trattative diplomatiche per risolvere il contenzioso. Il 6 maggio 1945 giunge la 91^ Divisione di Fanteria U.S. i cui reggimenti hanno l’ incarico di occupare il territorio goriziano e di sostituire gradualmente parte delle truppe britanniche in via di trasferimento a Trieste.
L’ aeroporto si viene a trovare nel territorio assegnato al 363° Reggimento, cui compete il controllo della zona a sud della strada statale 56 fino al fiume Vipacco. Poiche’ la superficie dell’ aeroporto e’ vasta e conta ancora diversi edifici agibili, viene scelto come sede del Comando di Reggimento e di altri comandi minori, quali l’ artiglieria, le unità anticarro ed il battaglione meccanizzato e di tutti i servizi necessari ad affrontare situazioni di emergenza. Nel lato sud-ovest del campo viene creato l’ accampamento per il ricovero della truppa e dei materiali.
Questa situazione di provvisorieta’ dura sino agli inizi di giugno, quando con gli accordi stipulati a Belgrado viene creata la “Linea Morgan” che stabilisce precise aree di occupazione fra i rispettivi eserciti con conseguente sgombero delle citta’ di Gorizia e Trieste e delle zone limitrofe gia’ occupate dalle truppe jugoslave. L’ aeroporto resta base fissa per molte unita’ della 91^ Divisione U.S., che pero’ trasferisce tutti i suoi comandi e gran parte delle truppe nelle caserme ormai sgombre della città.
A causa della limitata lunghezza della pista, per i voli logistici l’ esercito americano utilizza il campo di Campoformido. Alla fine di luglio del 1945 la 91^ Divisione rientra negli Stati Uniti per essere congedata prende il suo posto la 34^ Divisione. Nell’ ottobre dello stesso anno con l’ arrivo in zona della 88^ Divisione di Fanteria, sull’ aeroporto di Merna torna l’ attività di volo. Oltre a dotare la pista di grelle metalliche arrivano in dotazione stabile tredici Stinson L.5 Nelle strutture gia’ esistenti e rimesse in efficienza dall’ U.S.Army viene acquartierato il 337°F.A.Bn. al quale sia gli aerei che i piloti addetti sono ufficialmente aggregati. Altri tre battaglioni vengono acquartierati in altre caserme in citta’ assieme a pezzi di vario calibro in dotazione alle batterie.
VELIVOLI IN DOTAZIONE ALL’ 88^ DIVISIONE DI FANTERIA
1 Stinson L.5 a disposizione del Quartier Generale della Divisione (HQ 88^ “Blue Devils)
3 Stinson L.5 a disposizione, uno per ciascun Comando di Reggimento di Fanteria (HQ 349° – 350° e 351° Inf.Rgt.)
9 Stinson L.5 a disposizione dei Comandi di Battaglione d’Artiglieria (HQ 337° – 338° – 339° – 931° F.A. Bn.) Compito dei monomotori l’osservazione aerea e la direzione del tiro delle artiglierie per la vigilanza del tratto della “Linea Morgan”, dal confine austriaco al Carso meridionale.
NUOVI CONFINI
A seguito del trattato di pace di Parigi del 10 febbraio 1947, il confine corre a ridosso dell’aeroporto: la testata pista 09/27 si trova appena a 150 metri.
INIZIA UNA NUOVA ERA
A protezione “Territorio Libero” nel marzo 1947, l’ U.S.Army trasferisce da Gorizia a Trieste parte degli effettivi della 88^ Divisione tra cui gli aerei da ricognizione per poi completare nei mesi successivi il trasferimento dell’ Unita’ sul nuovo campo di aviazione di Prosecco (Ts). L’ 88^ Divisione è l’ ultima unita’ aerea operativa dall’ aeroporto di Gorizia.
L’ Aeronautica Militare infatti trasferisce su altri aeroporti l’ attività di volo declassificando quello di Gorizia in distaccamento dipendente dal Comando di Udine. Sull’aeroporto tuttavia, l’Aeronautica mantiene un ufficio comando, la segreteria, l’ufficio amministrativo, la mensa e la cucina ricavati nella palazzina del corpo di guardia.
Nella palazzina ufficiali vengono alloggiati i sottufficiali e gli avieri.
A comandare il distaccamento si susseguono il Ten. Niesutta, il M.llo Negusanti e il Cap. Falchi.
L’AEROPORTO DI GORIZIA DIVENTA SCALO REGIONALE
L’ aeroporto viene riconvertito per ricevere il traffico civile diventando scalo regionale con un collegamento giornaliero per Roma effettuato dalle società S.I.S.A. poi L.A.I. con un velivolo C.47. La centrale elettrica accanto all’ autorimessa viene adibita a aerostazione passeggeri con gli uffici della Direzione Aeroporto, l’ ufficio CDA (piani di volo) dell’ Aeronautica Militare, la stazione meteo e il bar. Viene anche aggiunta un’ appendice sul tetto dell’ edificio dipinta a scacchi bianco-rossi con la funzione di assistenza al volo per fornire informazioni meteo e di traffico ai velivoli in arrivo e partenza. Il servizio e’ operativo solo dall’ alba al tramonto (HJ).
Al posto dell’ hangar Lancini (quello vicino al corpo dio guardia), viene ricavato il piazzale per la sosta e parcheggio degli aeromobili di linea. Dietro, dove si trovavano gli hangar della ricognizione, il radiofaro che verra’ chiuso all’ inizio degli anni ’60 con il trasferimento dei voli commerciale a Ronchi.
Nella palazzina sottufficiali il 16 settembre 1947 si insedia la Brigata Aeroporto e Tenenza della Guardia di Finanza con una dozzina di finanzieri comandati da un Brigadiere. Nell’ edificio oltre all’ ufficio comando, c’è la cucina, la mensa e i dormitori per i sottufficiali.
Il compito dei finanzieri è finalizzato alle pratiche amministrative inerenti all’imbarco/sbarco dei passeggeri del volo Roma – Gorizia – Roma e al pattugliamento lungo il confine che va da Peci alla Casa Rossa.
Con il trasferimento dei voli sull’aeroporto di Ronchi nel 1961, il contingente che era inquadrato nella Brigata Aeroporto cesserà l’attività e il personale svolgerà servizio ai valichi della zona Sant’Andrea fino al 1969
INCIDENTE DOUGLAS C-47 I-SOLE
Nel 1946 il Douglas C-47 marche I-SOLE, a causa di un atterraggio lungo supera il fine pista arrestando la corsa all’altezza del vialetto interno (Nord-Sud) parallelo alla strada statale n. 55. L’aereo verrà riparato presso le officine dell’Ala Italiana a Venezia nel 1948 ad un costo di 8,9 milioni di Lire.
PRIMI BREVETTI DI PILOTA CIVILE
1948
Brevetto di 1° grado, soci Aero Club Triestino
Sig. A. Dollinar
Sig. R. Rovis
Sig. G. Vecchiet
Sig. W. Schnabl
Sig. R. Rega
Sig. V. Calzetta
Brevetto di 1° grado, soci Aero Club Gorizia
Sig. Primosi
Dot. Cotti
Brevetto di 2° grado, soci Aeroclub Triestino
Sig. R. Floriano
Sig. U. Bussini
GIRO AEREO D’ ITALIA E AVIORADUNO DI VICENZA
Il 4 giugno 1948 fa tappa all’aeroporto di Gorizia il Giro aereo d’ Italia.
Nell’agosto dello stesso anno un’equipaggio dell’ Aero Club Triestino composto dai piloti G.B. di Fabio, fondatore dell’ Aero Club di Trieste e R. Castelletti, primo istruttore dell’ Ae.Club di Gorizia e Trieste, su velivolo I-OMAS partecipano all’ Avioraduno di Vicenza.
ATTO COSTITUTIVO AERO CLUB GORIZIA
Il 9 settembre 1949 viene redatto lo Statuto e registrato l’ Atto Costitutivo dell’ Aero Club di Gorizia che viene intitolato alla memoria del Cap. Osservatore Luciano Marni di Cormons, decorato con tre medaglie d’ argento e deceduto nell’ ultimo conflitto mondiale in un ospedale di Bengasi per le ferite riportate durante un’ azione di guerra.
Nel 1983 l’ Aero Club di Gorizia assorbirà l’ attività dell’ Aero Club di Trieste, assumendo la denominazione di Aero Club Giuliano di Gorizia e Trieste.
Nel 1983 l’ Aero Club di Gorizia assorbirà l’ attività dell’ Aero Club di Trieste, assumendo la denominazione di Aero Club Giuliano di Gorizia e Trieste.
TRASFERIMENTO DEI VOLI DI LINEA SULL’ AEROPORTO DI RONCHI
Nel 1956 il governo di Roma sta lavorando ad un piano di sistemazione della rete aeroportuale italiana.
L’ aeroporto di Gorizia trovandosi a ridosso del confine e con una pista di appena 1150 m. risulta essere inidoneo per i nuovi e più moderni velivoli commerciali.
Viene scelto come nuovo scalo regionale l’ aeroporto di Ronchi dei Legionari che inizierà l’ attività il 2 dicembre 1961
RALLYE DELLE STELLE
Il 4 luglio 1957 il Rally delle stelle fa tappa a Gorizia. Sedici dei quaranta aerei, provenienti da Fano assieme all’ S-82 con i giornalisti e fotoreporter atterrano all’ aeroporto Duca d’Aosta. Tra le celebrità Sandra Milo e Angela Portaluri (miss Italia 1956).
INAUGURAZIONE MONUMENTO DUCA D’ AOSTA E LAPIDARIO CADUTI 1° E 4° STORMO
Nel primo pomeriggio di domenica 4 novembre 1962, alla presenza del Capo dello Stato On. Antonio Segni, del ministro della difesa On. Giulio Andreotti e del CSM Aeronautica Gen. Remondino vengono inaugurati in aeroporto il Monumento al Duca d’ Aosta e nella attigua caserma dell’aeronautica il Lapidario ai Caduti del 1° e 4°Stormo. Alla cerimonia partecipa la vedova di Amedeo di Savoia, duchessa Anna di Francia e la figlia Cristina.
FINE OPERATIVITA’ DELLA STAZIONE METEROLOGICA
La sera del 31 dicembre 1966 l’aviere scelto Gian Franco Mian svolge in solitudine e per l’ultima volta le consuete incombenze e a mezzanotte in punto, con il cuore pesante, inoltra ai superiori Comandi un burocratico telegramma in cui comunica la cessazione del servizio del Distaccamento aeroportuale Gorizia, stilando di fatto l’atto ufficiale di morte di un ex grande aeroporto militare. Molti anni dopo, congedato con il grado di maresciallo aiutante, raccoglierà in queste brevi righe i momenti e i sentimenti che lo hanno accompagnato al malinconico epilogo.
Dopo la chiusura della stazione meteo l’ Aeronautica Militare manterrà ancora per qualche anno un presidio situato nell’ attuale sede dell’ Associazione Arma Aeronautica.
Riepilogo edifici aeroporto 1924 -1966
CORSI CULTURA AERONAUTICA
Fino dalla fine degli anni ’50 si svolgono a Gorizia i Corsi di Cultura Aeronautica. Inizialmente tenuti dall’Aero Club per conto dell’Aeronautica Militare, dal 1966 e fino al 1975 ultimo anno che si tengono a Gorizia, è il Centro di Volo a Vela di Guidonia a gestire i corsi.
Dal 1966 al 1975 si sono svolti 53 corsi con 5120 partecipanti suddivisi in 53 corsi svolti nei mesi di agosto /settmbre, fatta eccezione per l’ anno 1966 nel quale un corso è stato tenuto nel mese di ottobre.
A questi bisogna sommare i partecipanti dei corsi precedenti per cui il numero risulta di gran lunga superiore.
8° CAMPIONATO MONDIALE DI AEROMODELLI
Dall’11 al 15 settembre 1973 sull’aeroporto di Gorizia si tiene l’8°Campionato mondiale di aeromodelli radiocomandati classe F3A
16° RADUNO 4° STORMO
Gorizia 17 maggio 1975
Dopo la messa al campo, viene deposta una corona d’ alloro sul cippo commemorativo del Raduno. Il momento è reso più solenne dal duplice passaggio della Pattuglia Acrobatica che stende nel cielo il tricolore.
Al Raduno partecipa il comandante del 4° Stormo Col. Pil. Meloni, il Gen.S.A. Giuseppe d’ Agostinis e il Magg. Edward Neumman comandante del 27° Stormo della Luftwaffe operante in Africa durante la 2^Guerra mondiale. Sono presenti anche alcuni “Veci” del 4° Stormo di Gorizia, Alberto Carini, Italo Larese, Simone Pietro Mattei e Michele Grandinetti.
Terminata la parte ufficiale segue un incontro conviviale presso il ristorante Lanterna d’oro. Al termine del pranzo il capo calotta T.Col. Luigi Monti del 4° Stormo di Gorizia e il Cap. Morganti del 4° Stormo di Grosseto, introducono il brindisi con Al Lupo! Al Lupo!
A ricordo del Raduno viene coniata una medaglia distribuita a tutti i radunisti.
M.A.G. 1975
L’ 8 giugno 1975 l’ AeroClub di Gorizia organizza la M.A.G. 75 (Manifestazione Aerea Gorizia). Tra i partecipanti la Sezione Paracadutisti dell’ A.M. di Guidonia e le Frecce tricolori con il programma alto di 7+1.
Si e’ svolta lo scorso 8 giugno presso l’Aeroporto “Egidio Grego” di Gorizia, la “2^Manifestazione Aerea Goriziana” organizzata dal locale Aeroclub, che riunisce anche i soci della citta’ di Trieste. La Manifestazione si e’ rilevata pero’ in sostanza ben modesta, sia per concorso di pubblico che per esiguita’ di programma, drasticamente ridotto per il mancato arrivo di due “piatti forti” quali il programma acrobatico di Silvio Bellei, che non ha potuto intervenire per un guasto occorso al suo Zlin, e quello di Alfio Caronti che doveva dare una dimostrazione del suo celebre aquilone umano. Il programma ha cosi’ visto svolgersi lanci di paracadutisti, tra i quali una squadra cecoslovacca e una coppia americana della vicina Base di Aviano, lanci di para’ dell’A.M.I. da un AB.204B (R.M.115), l’esibizione di aeromodelli con esercitazioni “Combat” tra cui spiccavano anche un pulsoreattore e 2 elicotteri costruiti dai soci della locale Sezione Aeromodellistica. Per la parte propriamente di volo da segnalare le sempre gradite ma ormai consuete evoluzioni del Blanik (VV – 10) pilotato dal com.te Mutignani dell’A.M.I., la pulita esibizione dello Zlin (I – CERN) dell’ Aeroclub Friulano di Campoformido pilotato dal com.te Rizzi e in chiusura la P.A.N. che, malgrado la pioggia, ha salvato la situazione riuscendo a svolgere il “programma alto” di 7 velivoli + uno. Il tutto per lire 1000 a persona, tanto era l’ingresso per il pubblico; cifra questa ormai non iperbolica, ma tenuto conto che questo tipo di manifestazioni sono a carattere promozionale per Statuto dell’Aeroclub, meriterebbe senz’altro qualcosa di piu’ per il futuro, soprattutto per il pubblico come quello locale, abituato in passato a ben altro.
Da: JP4 luglio/agosto 1975
In seguito i piloti sono stati ricevuti in municipio dal sindaco Pasquale De Simone.
3° RADUNO PATTUGLIE ACROBATICHE
Gorizia, Campoformido, Rivolto 11 e 12 ottobre 1975
Il raduno ha inizio l’11 ottobre all’aeroporto di Gorizia, con la cerimonia militare al monumento del Duca d’Aosta
IL GRUMMAN HU-16A
All’inizio dell’estate 1979 il Grumman HU-16 Albatross 15-9 MM 51-037 proveniente da Ciampino, dato in comodato d’uso dall’Aeronautica Militare all’Aero Club di Gorizia, atterra sull’ aeroporto Duca d’ Aosta. Posteggiato davanti l’hangar Gleiwitz, negli anni ’80 verrà spostato sul piazzale dell’aviazione commerciale e nel 2008 sui piazzali della Ricognizione.
Messo all’ asta nel 2012, verrà acquistato dal l’Associazione Promozione Volo di Grosseto con l’intento di restaurarlo.
L’AERO CLUB GORIZIA, FUCINA DI PILOTI
5^ EDIZIONE GIRO AEREO D’ITALIA
Il 20 giugno del 1981 i piloti Bevagna e Greco dell’ Aero Club di Gorizia, unico equipaggio della regione, partecipano al Giro aereo d’ Italia con un velivolo del sodalizio modello Piper Comanche marche I-VAN, mono motore ad ala bassa con una potenza di 250 cavalli.
UN DC-9 E’ ATTERRATO ALL’AEROPORTO DI GORIZIA
Un DC-9 è atterrato all’ aeroporto di Gorizia, ai comandi il pilota jugoslavo Marjan Mencinger” Naturalmente si tratta di un modello in scala 1:8 che partecipa alla due giorni aeromodellistica, sull’aeroporto di Gorizia il 5 e 6 settembre 1981…
AEROCLUB GIULIANO DI GORIZIA E TRIESTE
Nel 1983 l’ Aero Club di Gorizia assorbe l’ attivita’ dell’ Aero Club di Trieste assumendo la denominazione di Aero Club Giuliano di Gorizia e Trieste. |
10° WORLD CHAMPIONSHIPS
Dal 4 al 10 settembre 1988 l’ Aero Club Giuliano organizza il 10° World Championships categoria F4C con la partecipazione dell’ Aero Club d’ Italia, la Federation Areronautique Internationale, il C.O.N.I. e il patrocinio del Comune di Gorizia.
A conclusione del campionato e’ prevista per il giorno 11 settembre una manifestazione aerea con la partecipazione di Alpi Eagle e delle Frecce tricolori ma, l’incidente aereo di Ramstein del 28 agosto, in cui persero la vita tre piloti della Pattuglia Acrobatica e 67 spettatori, viene cancellata.
COMUNICATO DELLA PREFETTURA DI GORIZIA L’ opportunità di rinviare la manifestazione è stata presa nella convinzione, sottolineata dal prefetto e dal sindaco e condivisa dai responsabili dell’ Aero Club, di interpretare il sentimento generale della cittadinanza testimoniando in tal senso il cordoglio di Gorizia per tutte le vittime della sciagura di Ramstein, vittime che saranno per altro onorate, all’ inaugurazione della competizione aeromodellistica prevista domenica, con il raccoglimento e il silenzio fuori ordinanza. |
TROFEO PIERLUIGI LAMRPONTI
Dal 1988 al 1997 l’ Aero Club Giuliano organizza annualmente il Trofeo Lampronti in memoria del pilota triestino Pierluigi Lampronti deceduto nella tragedia aerea di Conca di Crezzo il 15 ottobre 1987.
Il velivolo ATR 42 Colibrì dell’ ATI in volo tra Milano Linate e Colonia con a bordo 37 persone, tra membri di equipaggio e passeggeri, precipita in una zona impervia a circa 750 metri di quota nei pressi di Barni. Nessuno sopravvive all’ incidente.
Tre erano membri dell’equipaggio: Lamberto Lainè 43 anni di Roma comandante; Pierluigi Lampronti 29 anni di Trieste secondo pilota; Carla Corneliani 35 anni di Mantova assistente di volo.
SITUAZIONE A GENNAIO 1991
Azienda Autonoma Assistenza al Volo
LA GUERRA NEI BALCANI
la tendopoli della C.R.I.
Nel settembre 1991 in previsione dell’afflusso di profughi provenienti dalla Jugoslavia dilaniata dalla guerra civile, il Corpo Militare della C.R.I. in collaborazione con il Comitato di Gorizia, allestisce in aeroporto un attendamento dotato di mensa e servizi in grado di accogliere 1140 persone. Pochi mesi dopo, in febbraio la struttura verrà smantellata poiché i profughi sono stati accolti dalla vicina Slovenia.
VOLA GORIZIA ’92
L’ 11 ottobre si svolge la manifestazione aerea Vola Gorizia ’92: dalle dieci del mattino fino alle quattro del pomeriggio voli propaganda, acrobatici e lancio di paracadutisti.
ESERCITAZIONE CENTRO SANITA’ BATTAGLIONE LOGISTICO GORIZIA
Tra il 12 e 24 novembre 1992 si svolge in aeroporto l’ Esercitazione Centro Sanita’ Battaglione Logistico Gorizia, organizzata dalla Brigata Meccanizzata Gorizia.
Viene allestita una postazione medica avanzata con tende a struttura pneumatica adibite a degenza, laboratorio, sala chirurgica e una cappella. All’esercitazione prende parte l’Aviazione leggera dell’Esercito con elicotteri CH-47 Chinook.
Le tende a struttura pneumatica si sono dimostrate, proprio “sul campo”, strumenti di ricovero idonei sia in situazioni di pronto impiego, sia per fronteggiare soluzioni campali di lungo termine. Le possibilità di utilizzo spaziano dai servizi generali al ricovero del personale, dall’alloggiamento della sala operativa al posto medico avanzato/ospedale da campo. Le tipologie di tende pneumatiche in dotazione sono:
. tenda eli/aviotrasportabile per servizi generali (5,40 m x 7,55 m x 2,80 m, con un’area di base di 41 mq);
. tenda media multifunzionale (8,25 m x 12,67 m x 4,10 m, con un’area di base di 105 mq).
Le qualità principali dell’attendamento a struttura pneumatica sono la rapidità e facilità di montaggio (pochi operatori non specializzati e in tempi brevissimi), il maggiore spazio utile interno (assenza di paleria verticale), la modularità (possibilità di connessione con altre strutture al fine di offrire diverse soluzioni logistiche), la facilità di trasporto (a seconda del modello: da 1 mc a 1,5 mc), la tecnologia ed i materiali (tessuto spalmato in PVC che riduce l’irraggiamento solare ed offre elevata resistenza meccanica, al fuoco e a funghi e muffe).
INNSBRUCKER SEGELFLIEGER VEREINIGUNG
Per tutto il mese di agosto 1993 la Innsbrucker Segelflieger Vereinigung si trasferisce sull’ aeroporto di Gorizia per i voli estivi con l’aliante. La scelta si ripeterà negli anni successivi tranne due nei quali la scuola opererà dai campi di volo di Aidussina e Osoppo.
AIR SHOW ’93
Il 3 settembre 1993 l’ AeroClub di Gorizia organizza Airshow ‘ 93 al quale partecipano il comandante Nino Pittini su aliante blanik L13, il comandante G.B. Molinaro su F.22 Pinguino, Bivic Borivoj dell’ AeroClub sloveno su Pitts Special S2. Inoltre il terzetto Boscolo, Liva e Molinaro su due SF260C e un F22, un AB 212 S.A.R. dell’ Aeronautica Militare, i paracadutisti Falchi Blu e le Frecce Tricolori con il programma alto 9+1
10° WORLD CHAMPIONSHIPS
Dal 4 al 10 settembre 1988 l’ Aero Club Giuliano organizza il 10° World Championships categoria F4C con la partecipazione dell’ Aero Club d’ Italia, la Federation Areronautique Internationale, il C.O.N.I. e il patrocinio del Comune di Gorizia.
A conclusione del campionato e’ prevista una manifestazione aerea con la partecipazione delle Frecce tricolori ma, a seguito dell’incidente aereo di Ramstein del 28 agosto, viene cancellata.
Comunicato della Prefettura di Gorizia L’ opportunità di rinviare la manifestazione è stata presa nella convinzione, sottolineata dal prefetto e dal sindaco e condivisa dai responsabili dell’ Aero Club, di interpretare il sentimento generale della cittadinanza testimoniando in tal senso il cordoglio di Gorizia per tutte le vittime della sciagura di Ramstein, vittime che saranno per altro onorate, all’ inaugurazione della competizione aeromodellistica prevista domenica, con il raccoglimento e il silenzio fuori ordinanza. |
VOLA GORIZIA ’92
L’ 11 ottobre 1992 si svolge la manifestazione aerea Vola Gorizia ’92: dalle dieci del mattino fino alle quattro del pomeriggio voli propaganda, acrobatici e lancio di paracadutisti.
TRIESTE AIR SHOW 1999
7 agosto 1999
In occasione della manifestazione aerea di Trieste, il Pitts S1-T marche I-PITT e il Suchoi 31 marche I-SUKO partecipanti all’air show, sono rischierati sull’aeroporto di Gorizia.
DIRIGIBILE GOOD YEAR
Nel settembre del 2000 il dirigibile della Good Year Spirit of South Pacific, fa scalo all’ aeroporto di Gorizia stazionando diversi giorni e compiendo voli panoramici sulla città.
U.L.M. DIRETTI A CAPO NORD
Il 22 giugno 2001 una quindicina di U.L.M. diretti a Capo Nord fanno tappa sull’aeroporto di Gorizia; lo stesso nel ritorno. Distanza totale coperta A/R 8.700 Km.
CAMPIONATI ITALIANI VOLO A VELA
Dal 25 maggio al 2 giugno 2002 per i Campionati Italiani di Volo a Vela, l’Associazione Culturale 4°Stormo espone nel magazzino M.S.A. alcuni pannelli fotografici della mostra per il 70° Anniversario del 4° Stormo.
SOCIETA’ AEROPORTO DUCA D’ AOSTA S.p.A
Nel 2003 viene creata la Societa’ di gestione Aeroporto Duca d’Aosta S.p.A.
L’ENAC, l’Ente gestore dei beni del Demanio Civile, coerente con una disposizione ministeriale del 2000 che prevedeva di concedere gradualmente il controllo degli aeroporti a Societa’ di capitale pubblico, ha lungamente sollecitato la Aeroporto Duca d’Aosta S.p.A. a portare a termine i suoi impegni istituzionali. Nel febbraio 2005 alla Societa’ di gestione, Aeroporto Duca d’Aosta S.p.A. verrà assegnato dalla Regione un contributo per ristrutturare la palazzina ex aerostazione (400.000 Euro). Anche la Protezione Civile si era impegnata a fare altrettanto con i rimanenti edifici (1.200.000 Euro), i lavori però non sono mai iniziati.
4° RADUNO INTERNAZIONALE VOLOVELISTICO ALPI ORIENTALI
28 e 29 agosto 2004
Il Raduno riunisce tutti i club della comunità Alpe-Adria.
Sabato dopo il breefing meteo allineamento in pista e decolli. Alle 18.00 atterraggio a Aidussina nella base operativa dell’ Aero Club «Edvard Rusjan».
Evento collaterale il seminario “Volo da Aidussina al lago di Garda” effettuato da un pilota del club di Nova Gorica. Alle 20.30 cena nell’ hangar dell’aeroporto di Aidussina.
Domenica dopo il breefing meteo allineamento e decolli. Alle 18 la chiusura del Raduno.
SGOMBERO EDIFICI
22 luglio 2008
A seguito dell’ inattivita’ della società di gestione dell’aeroporto, la “Duca d’Aosta S.p.A.”, l’ENAC ed il Demanio Regionale decidono di far sgomberare tutti gli edifici dell’aeroporto che attualmente sono utilizzati dall’Aero Club Giuliano, Volo Isonzo, Club Frecce Tricolori, Associazione Arma Aeronautica, Paracadutisti d’Italia e Sky dive.
PIPISTREL PRESENTA IL VELIVOLO PANTHERA
Nel maggio 2011 la ditta Pipistrel annuncia la produzione di un nuovo aeroplano, il Panthera. Verrà prodotto a Gorizia in un nuovo stabilimento da costruire sul lato sud dell’ aeroporto in corrispondenza dei piazzali del 4° Stormo.
La Pipistrel è un’azienda slovena che produce velivoli ultraleggeri nel suo stabilimento di Aidussina a una trentina di chilometri da Gorizia. I velivoli sono apprezzati per la qualità costruttiva e per l’affidabilità che risponde ai più severi test. L’incremento delle richieste provenienti da tutto il mondo e la messa in produzione di nuovi modelli aveva imposto al fondatore dell’azienda e AD Ivo Boscarol di espandere l’azienda con un nuovo stabilimento nell’aeroporto Duca d’Aosta di Gorizia.
ll 29 maggio dello stesso anno l’AD Ivo Boscarol presenta nel capoluogo isontino il progetto dello stabilimento e il nuovo velivolo. Sono presenti i sindaci di Gorizia e Savogna d’Isonzo Romoli e Florenin, l’ On. Fedriga, l’ On. Saro, il Segretario di Stato Sloveno Jakomin ed il dirigente dell’ Enac Bonato, l’ imprenditore Boscarol
Le infrastrutture avranno una superficie coperta di 10285 mq. del costo di 5 milioni di euro, ed una scoperta di 11.000 mq. per la movimentazione ed il parcheggio dei veicoli.
Il tutto sarà realizzato secondo canoni costruttivi/architettonici e tecnologici innovativi volti al risparmio energetico con l’utilizzo di pannelli fotovoltaici e un co-generatore di gas.
La posa della prima pietra prevista per ottobre 2011, è posticipata al 17 marzo 2012 alla presenza del governatore della Regione FVG Renzo Tondo, del Presidente della Provincia Enrico Gherghetta, del Prefetto Maria Augusta Marrosu, del Sindaco di Savogna d’Isonzo Florenin, del funzionario dell’Enac dott. Domenico Rana e del sindaco di Gorizia Romoli. Tempo stimato per i lavori 1 anno circa. Burocrazia e bonifica del terreno ( rimozione di residuati bellici e 900 tonnellate di terreno contaminato con l’amianto) ritarderanno l’inizio dei lavori a luglio 2014.
La produzione dei velivoli a regime sara’ di 200 – 250 unita’ all’ anno con l’ impiego di circa duecento persone.
Nel 2015 e nel 2016 ignoti manderanno in frantumi le vetrate dello stabilimento.
Nel 2017 con 12 i dipendenti verrà prodotto il primo esemplare del quadri posto Panthera che sarà consegnato entro giugno al committente statunitense. Entro l’anno la Pipistrel di Gorizia assumerà 50 addetti con un obiettivo futuro di 200, per una produzione annua di 200 aerei.
RESIDUATI BELLICI SULL’ AEROPORTO
Fin dalla fine della seconda guerra mondiale si era posto il problema della bonifica dagli ordigni bellici. Sicuramente prima che l’ aeroporto diventasse scalo civile ci essere stata una bonifica del terreno limitata alle piste e agli spazi di manovra degli aeromobili. Successivamente ne sono seguite altre nel 1994, 1996 e 2012. Nel dicembre 2011 nell’area destinata allo stabilimento della Pipistrel inizia la bonifica degli ordigni bellici interrotta nella primavera dello stesso anno per il ritrovamento di una discarica abusiva di amianto. A scoprirla in maniera del tutto casuale la ditta che sta procedendo alla bonifica: sembra che il materiale fosse lì da parecchi anni, tant’è che era ricoperto dalla terra e dalla vegetazione selvaggia. Non si tratta di lastre, bensì di pezzi che non superano la grandezza di una mano, probabilmente “frutto” di più demolizioni. Ecco perché si parla di una discarica abusiva: approfittando del fatto che l’aeroporto è aperto e non c’è vigilanza, si pensa che qualcuno possa avere scaricato lì, nel corso degli anni, quel grande quantitativo. I lavori sono eseguiti dalla ditta subappaltatrice Teknova Ambiente s.r.l. Nel 2012 la bonifica degli ordigni bellici interesserà la zona sud dell’aeroporto e contempoarneamente si provvederà alla bonifica dell’amianto della copertura dell’hangar Gleiwitz, del magazzino MSA e del magazzino casermaggio (cinema). Il 28 agosto l’ ENAC appalta alla ditta A.C.R. Reggiani Albertino S.p.A. /HTR s.r.l. i lavori di bonifica di amianto dell’ hangar Gleiwitz, del magazzino SMA e dell’ autorimessa ora sede dell’ ANPI
COSTITUZIONE DELLA SOCIETA’ CONSORTILE
Nel 2013 viene costituita la Società Consortile per Azioni
COMUNICAZIONI VARIE
14 luglio 2015 L’Associazione Sportiva Dilettantistica Transfrontaliera Duca D’Aosta è lietissima di comunicare la riapertura di LIPG al traffico AG ed ULM (dotato di radio), da domani giovedì 5 settembre con orario 14:00 – 18:00, come sarà precisato nel Notam che verrà emesso questa mattina.
Struttura proponente: ENAC – 97158180584
Si comunica che il Direttore Generale con provvedimento n. 53/P del 2 dicembre 2015, ha disposto l’aggiudicazione definiva dell’affidamento in concessione dell’Aeroporto “Amedeo Duca D’Aosta” di Gorizia a favore della Società Consortile S.p.A. “Aeroporto Amedeo Duca D’Aosta di Gorizia”.
PRESENTAZIONE DEL MUESO DELL’ ARIA
Il 14 Settembre 2015 a Milano, Piero Marangon Presidente dell’Associazione Culturale “Fratelli Rusjan” presenta il progetto del Museo dell’ Aria di Gorizia. Il progetto è promosso dall’associazione Culturale Fratelli Rusjan in collaborazione con European Museum Academy e l’Aeronautica Militare Italiana. Interviene Philippe Daverio, Storico dell’Arte e Professore Ordinario di “Sociologia dei processi artistici”
CONCESSIONE VENTENNALE
Nel 2016 il direttore generale dell’Enac Alessio Quaranta, firma la convenzione per la concessione ventennale dell’aeroporto di Gorizia a favore della società consortile “Aeroporto Amedeo Duca d’Aosta di Gorizia” SpA. La convenzione viene firmata dal presidente della società concessionaria Ariano Medeot, alla presenza, tra gli altri, del sindaco di Gorizia Ettore Romoli, del presidente della Camera di Commercio di Gorizia Gianluca Madriz e dell’on. Giorgio Brandolin.
La società Aeroporto Amedeo Duca d’Aosta di Gorizia” si è aggiudicata la gara bandita dall’Ente ai sensi del Regolamento Enac in vigore dal novembre 2014 denominato “Affidamento aeroporti demaniali per l’aviazione generale” che definisce le regole per l’affidamento in concessione degli aeroporti demaniali aperti alla sola aviazione generale. La concessione verrà perfezionata con l’emanazione dell’apposito provvedimento a firma del direttore generale dell’Enac una volta assolti, da parte della società, i necessari adempimenti propedeutici alla conduzione in sicurezza dell’aeroporto.
22/4/2017 CERIMONIA DI RIAPERTURA AL VOLO
Il 22 aprile 2017, la società consortile Aeroporto «Amedeo Duca D’Aosta» di Gorizia, il Comune di Gorizia, il Comune di Savogna d’Isonzo-Bbčina Sovodnje ob Soči e la Camera di Commercio IAA Venezia Giulia presenziano alla cerimonia di riapertura al volo dell’aeroporto.
QUOTE SOCI
Delibera di Giunta Camerale n.72 del 15 luglio 2019
Delibera Quote soci Società Consortile
Comune di Gorizia 52,33%
Comune di Savogna d’Isonzo 22,9%
Aeroporto FVG s.p.s. 13,97%
Pipistrel d.o.o. 3,56%
Delibera di Giunta Camerale n.147 del 25 novembre 2019
IDENTIFICAZIONE
Denominazione: Aeroporto Amedeo Duca d’Aosta di Gorizia
Codice identificativo ICAO: “LIPG”
Status giuridico: Aeroporto civile aperto al traffico di aviazione generale
Ubicazione geografica: Latitudine 45° 54’22’’ N, Longitudine 13° 35’58’’ E, Altitudine 63 metri slam
Superficie del sedime aeroportuale: ca. 138 HA
Aeroporto di proprietà demaniale, concesso in uso gratuito all’ENAC con decreto del Ministero dei Trasporti in concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze DD 20.10.2003
PRINCIPALI INFRASTRUTTURE PRESENTI NEL SEDIME AEROPORTUALE
N. 2 piste di volo in prato di cui in uso solo una
N. 1 eliporto in disuso
N. 1 striscia di volo per alianti in disuso
N. 1 autorimessa di ca. 390 mq. in discreto stato di conservazione
N. 1 fabbricato di ca. 214 mq. in discreto stato di conservazione
N. 1 autofficina di ca. 590 mq. in discreto stato di conservazione
N° 1 aviorimessa denominata “GLEIWITZ” di ca. 1.480 mq. in discreto stato di conservazione
N. 1 impianto di distribuzione carburante in disuso
N. 1 aerostazione in disuso allo stato di rudere
N. 1 magazzino di ca. 900 mq. in disuso in mediocre stato di conservazione
N. 1 edificio di ca. 152 mq. in disuso in mediocre stato di conservazione
N. 6 edifici a diversa destinazione in disuso allo stato di rudere
La rete stradale interna in mediocre stato di conservazione
TEXTRON ACQUISTA QUOTE PIPISTREL
Il 17 marzo 2022 Textron Inc. stipula con Ivo Boscarol un accordo per l’acquisizione della quota di maggioranza di Pipistrel. Nel 2024 Texton acquisterà il resto delle quote diventando unico proprietario.
Texton nello stabilimento di Gorizia, è l’unica azienda al mondo che produce aerei elettrici
La Textron è una società statunitense con sede a Providence, Rhode Island. Tra le consociate Textron Aviation, Cessna, Aerctic Cat, Bell Helicopter, E-Z-GO, Pipistrel, Lycoming Engines, Jacobsen, Cushman, BB Buggies Inc. AAI Corporation, Avco, Airbone Tactical Advantage Company, Howe &Howe Technologies, Textron Specialized Veichles In., Cone DriveOperations Inc.
PIPISTREL VUOLE AMPLIARSI
L’ AEROPORTO E’ DICHIARATO D’ INTERESSE CULTURALE
LA COMMISSIONE REGIONALE VISTA la Legge 7 agosto 1990, n. 241 … omissis DECRETA che l’immobile denominato Aeroporto Amedeo Duca d’Aosta, sito a Gorizia (GO), in via Fratelli Rusjan, così come meglio individuato nelle premesse e descritto negli allegati, è dichiarato d’interesse culturale ai sensi dell’art. 10, comma 1, del D.Lgs. 22 gennaio 2004, n. 42, per i motivi contenuti nella relazione storico artistica allegata e rimane quindi sottoposto a tutte le disposizioni di tutela contenute nel predetto Decreto legislativo. omissis … |
DECOLLA L’ITER ISTITUZIONALE PER IL RESTYLING DELL’AEROPORTO
Maggio 2024
Il via a a Gorizia l’iter istituzionale che porterà alla stipula di un accordo di programma tra la Regione, il Comune e l’aeroporto Duca D’Aosta per adeguare il sito e consentirgli di ospitare grandi eventi, in vista, in prima battuta, della capitale europea della Cultura 2025.
L’investimento sarà di 2,5 milioni di euro che la Regione trasferirà al Comune di Gorizia. Fra le opere previste rientrano il ripristino e il completamento della recinzione e dei cancelli di accesso, la bonifica bellica dell’area, la realizzazione e il ripristino degli impianti idrici, fognari, elettrici e della fondazione stradale e dei piazzali, oltre al disboscamento e alle potature.
L’obiettivo è quello di garantire un’opportunità di richiamo turistico per il territorio nel lungo periodo, potendo anche contare sulla posizione strategica dell’aeroporto in un’area transfrontaliera.
NEI SUONI DEI LUOGHI
Venerdi 7 giugno 2024 l’hangar Gleiwitz diventa la location del festival “Nei suoni dei luoghi”con l’opera del compositore goriziano Fausto Romitelli “An Index of Metals”.
Una video-opera per soprano, ensemble, elettronica e multi proiezione che fonde il rock psichedelico con la techno e il trash.