5 settembre 1937
“Esito lietissimo ha avuto il secondo avioraduno goriziano, organizzato nell’odierna giornata dalla sede provinciale di Gorizia della R.U.N.A. “Luciano Marni”. Alla manifestazione ha aderito la folla dei nostri piloti civili, spiccando il volo dai più distanti aerodromi, onde affratellarsi maggiormente e non senza significato su questi luoghi, dove i gloriosi aquilotti d’Italia e i fanti delle famose Brigate scrissero pagine di gloria e di eroismo.”
I primi arrivi
Cosi’ l’azzurro arco di Gorizia, che domina le quote della guerra, è stato stamani percorso da tutta una teoria di macchine volanti, che con il loro festoso rombo hanno recato alla Città Santa della guerra, col ricordo dell’inesausta passione dei vecchi piloti, il cordiale saluto dei giovani piloti, temprati nel clima eroico dell’Italia fascista e imperiale.
Secondo le previsioni, gli atterraggi all’aeroporto “Egidio Grego” si sono iniziati poco dopo le 9. Il primo, infatti, a toccare il campo è stato l’apparecchio da turismo del comm. Ing. Filippo Serafini, pilota anziano della guerra e presidente provinciale della R.U.N.A. di Bologna. A qualche minuto di distanza atterravano gli apparecchi dei camerati Matteucci e Guberti, provenienti da Ravenna, mentre per quarto atterrava esattamente alle 9.22 il signor Gianbernardino Di Favio da Trieste. Cornice festosa ha offerto ai radunisti il pubblico e gli sportivi goriziani che popolavano il vasto aeroporto goriziano.
In attesa degli ospiti graditi – che hanno ricevuto il primo saluto dell’Arma aeronautica per bocca del Comandante dell’aeroporto, col. Grandinetti, dell’aiutante maggiore di S.A.R. il Duca d’Aosta, col. Moore, e del capitano Pietro Martini, nonché quello affettuoso del presidente della R.U.N.A. locale, prof. Dott. Luigi Sussi, e quello non meno cordiale dell’attivo segretario, camerata Costantini – erano convenute le maggiori autorità provinciali con a capo S.E. il Prefetto Vezio Orazi, intervenuto assieme al capo di Gabinetto dott. Rosato, l’on. Caccese, il Vicesegretario federale camerata Gamba, il comandante la 62a Legione “Isonzo” console Nitti, assieme all’aiutante centurione Azzolini, il dott. Zollia per il Podestà, l’ing. Cassanego in rappresentanza del Preside della Provincia, il capitano Peccirillo del Gruppo CC. RR. Di Gorizia, il Podestà del Comune di Merna cap. Gioioso, ed altri. Numerose signore e signorine in abiti eleganti e vaporosi completavano la gaia e festosa cornice degli intervenuti.
Le acrobazie del Ro.41
Gli arrivi si sono protratti fino alle 11.30 e tutti i piloti e i passeggeri di bordo sono stati accolti festosamente. Intanto, verso le 10.30, si alzava in volo un potente apparecchio di alta acrobazia, pilotato dall’istruttore maresciallo Cagliari: un “Ro 41”, di recentissima costruzione. Dopo una breve impennata, la velocissima e potente macchina alata ha segnato nel cielo dell’aeroporto tutta una serie di brillantissime acrobazie, facendo strabiliare la folla convenuta. E il pubblico ha vissuto d’intensa emozione e di orgogliosa fierezza le ardite evoluzioni che la mano sicura e il cuore saldo del pilota imponevano all’aereo. Per oltre un quarto d’ora il pilota ha giostrato in mille arditismi, sollevando ondate di applausi. Infine, con perfetta manovra, il “Ro 41” atterrava sicuro sul campo, mentre la folla, entusiasmata, si serrava attorno al valoroso pilota, prorompendo in un fervido applauso. Il maresciallo Cagliari è stato anche felicitato vivamente da S.E. il Prefetto Orazi e dalle altre autorità.
Intanto arrivavano sul campo altri apparecchi da turismo; bellissimo l’arrivo di un “Ca 100”. Dal vicino aeroporto di Udine, oltre all’istruttore cav. Scarton, sono giunti altri quattro apparecchi, e precisamente quelli pilotati dal tenente Calamari, dall’ing. Domenico Pasqualin, dal conte Caiselli e dal sig. Bonifacio Rizzani. Da Roma è arrivato in volo il camerata Ugo Conti con un “Ro 5”. Alle 11.30 erano giunti complessivamente 29 apparecchi: 7 da Bologna, 1 da Roma, 1 da Trieste, 5 da Udine, 1 da Torino, 3 da Ravenna, 3 da Milano, 1 da Novara, 3 da Bergamo, 2 da Treviso e 2 da Vicenza. Ultimate le operazioni di verifica ai fogli di volo, curate dal camerata Battistel, gli apparecchi venivano affidati alle cure del personale dell’aeroporto, il quale provvedeva alle operazioni di verifica e di rifornimento.
ll saluto ai radunisti
Alle 12 precise, ai volontari della R.U.N.A. partecipanti al secondo avioraduno goriziano è stata offerta una colazione al signorile giardino dell’albergo “Al Corso” con l’intervento delle autorità provinciali. Al levar delle mense, il presidente della R.U.N.A. di Gorizia, prof. Dott. Sussi, ha rivolto ai radunisti il seguente nobile saluto:
“Aviatrici………??? d’Italia, camerati, il presidente della R.U.N.A. goriziana vi dà il cordiale benvenuto. E’ per la seconda volta che negli annali aeronautici di Gorizia ha luogo un avioraduno che non ha l’importanza dei soliti avioraduni, ma che è di significato ben più profondo: perché l’avioraduno ha luogo nella santa Gorizia, circondata dai colli sacri alla patria e cari a ogni cuore italiano, su un campo che è comandato da S.A.R. il Duca d’Aosta e presidiato da quelle gloriose squadriglie che ancora recentemente si sono imposte all’ammirazione del mondo intero per l’ardimento, per la perfezione di tecnica e per la bellezza dello stile acrobatico. L’importanza di questo avioraduno non è più quella di una semplice competizione sportiva, ma è significato di potenza e di giovinezza, giovinezza che non si misura dalla fede di nascita né dalle pagine di un calendario, ma che si giudica unicamente dallo spirito ardimentoso che per indirizzo di vita segue il motto dei forti: “vivere pericolosamente”.
Il compito che l’aviazione turistica e civile avrà per il futuro della vita di una nazione in un’epoca di cosi’ intensa motorizzazione, nessuno di noi lo può nemmeno prevedere. Ed è perciò che il popolo italiano, seguendo l’esempio del Duce, deve diventare un popolo di aviatori.
Intelligenza e ardimento
Noi che abbiamo insegnato alle genti come si naviga sui mari, noi deteniamo incontestata la supremazia dell’aviazione militare, non ci lasceremo certamente sfuggire il primato dell’aviazione turistica, anche se di fronte a delle nazioni cosiddette ricche disponiamo di minori mezzi, perché di mezzi ne abbiamo veramente due che non si possono fabbricare in serie né trattare nelle borse, né comperare sui mercati internazionali, e precisamente: l’ardimento e l’intelligenza del nostro popolo, doti naturali che fanno del pilota italiano il migliore pilota del mondo. Comandante – ha concluso il prof. Sussi, rivolto al col. Grandinetti – nel momento in cui le ali italiane si battono vittoriosamente nei cieli stranieri per la civiltà romana, io vorrei che lei dicesse ai suoi ufficiali, ai suoi piloti, ai suoi soldati, che se anche non tutti fra noi abbiamo l’onore di vestire la divisa della gloriosa Arma azzurra, che ciò non di meno noi ci sentiamo legati a loro dai vincoli di intima, profonda, cordiale, sincera fraternità, pronti a condividere qualsiasi sacrificio pur di difendere e di portare sempre più in alto quel nome che a noi tutti è particolarmente caro e che si chiama Italia.” Dopo il saluto al Re Imperatore e al duce, che ha entusiasticamente concluso il brillante discorso del prof. Sussi, il comandate l’aeroporto “Egidio Grego” ha proceduto alla distribuzione dei
numerosi premi, mentre il comm. Serafini, a nome di tutti gli aviatori della R.U.N.A. d’Italia, ringraziava i camerati goriziani per le festose accoglienze e per l’impeccabile organizzazione. A coronamento di questo secondo riuscito raduno goriziano, tutti i radunisti hanno effettuato un rapido giro turistico in autocorriera sulle quote di guerra, sostando particolarmente sul Calvario ed a Oslavia, guidati in questo loro pellegrinaggio dal cav. Corubolo. Le partenze hanno avuto inizio alle 15 e si sono protratte regolarmente fino alle 18.
L’assegnazione dei premi
Ecco l’assegnazione dei premi di rappresentanza e individuali, disposta dall’apposita commissione sportiva: grande coppa “Santa Gorizia” alla R.U.N.A. di Bologna intervenuta al raduno goriziano con sette apparecchi; coppa “Luciano Marni” alla R.U.N.A. di Torino, intervenuta con un apparecchio; coppa Comando Federale dei Fasci Giovanili di Combattimento di Gorizia alla R.U.N.A. di Bologna per aver totalizzato il maggior numero di chilometri (3.232) con gli apparecchi giunti in volo a Gorizia; coppa dell’Ente provinciale del Turismo di Gorizia alla R.U.N.A. di Milano seconda classificata per chilometraggio (2.022).
Inoltre, oltre all’artistica medaglia ricordo offerta a tutti i radunisti, sono stati aggiudicati i seguenti premi individuali: oggetto artistico, dono dell’aeroporto “Egidio Grego” di Gorizia alla pilota Vilma Cussini di Bologna, quale aviatrice intervenuta dalla sede più distante; grande medaglia d’argento, offerta dal Municipio di Gorizia, al sig. Gianbernardino di Favio, quale pilota più giovane di brevetto; due medaglie di bronzo, dono della stessa amministrazione, ai coniugi Guberti di Bologna, quale premio spettante alla coppia volante giunta dall’aeroporto più distante; oggetto artistico, dono dell’A.G.I.P., al comm. Serafini, quale pilota più anziano di brevetto. Il premio messo in palio per il pilota con maggior numero di ore di volo all’attivo non è stato assegnato, dovendo la commissione controllare i dati dei libretti di volo.
L’artistico orologio, dono della federazione dei Commercianti di Gorizia, è stato assegnato all’ing. Domenico Pasqualin della R.U.N.A. di Udine, quale pilota più anziano di età.
Da: “VOLARE NECESSE”
La R.U.N.A. “Luciano Marni” e la sua fervida attività
Innamorati del volo – Le schiere si infittiscono – Corsi di pilotaggio e prove di aeromodellismo – Gioia e poesia del volo – 25 nuovi aquilotti – Il volo a vela – Sempre più alto, e sempre più lontano
La sezione goriziana della R.U.N.A. ha soltanto sei anni di vita.
La fondarono infatti nel 1934 pochi innamorati del volo che la battezzarono al nome glorioso di Luciano Marni, un soldato dell’aria cormonese caduto lungo le scie dei cieli libici.
Trenta soci soltanto sorretti dalla passione e dalla fede fecero loro il monito del Duce che, primo aviatore d’Italia, addito’ ai giovani le vie sempre più precipiti del cielo, palestra imbattibile di ardimenti e di eroismi.
Trenta soci soltanto sorretti dalla passione e dalla fede fecero loro il monito del Duce che, primo aviatore d’Italia, addito’ ai giovani le vie sempre più precipiti del cielo, palestra imbattibile di ardimenti e di eroismi.
Di anno in anno intanto, i soci andavano continuamente aumentando fino a formare i primi manipoli.
Sotto la presidenza del camerata Gallabresi prima e del prof. Luigi Sussi poi, per l’attività veramente instancabile del segretario, calerata Costantini, che è al suo posto fin dalla fondazione, il sodalizio suddiviso in sezioni potè allineare sul campo di aviazione di Merna il suo primo nucleo di apparecchi, coi quali non pochi poterono assaporare la gioia, la poesia, l’utilità del volo.
Costituita subito dopo su larghe basi una sezione anziani e una allievi (quest’ultima consta oggi di sessanta elementi), si comincio’ a pensare ad un corso di pilotaggio, che nella primavera del 1935 fu organizzato per la prima volta con la collaborazione della sezione prov. della R.U.N.A. di Udine.
Esso si concluse con ottimi risultati perchè dieci nuovi piloti superarono le prove. Segui’ all’inizio del 1936 l’organizzazione di un corso di aeromodellismo, al quale presto’ la sua collaborazione il comando federale della Gil. Trenta allievi vi parteciparono che, poco dopo, dovevano ottenere soddisfacenti risultati nel campo di queste costruzioni, partecipando a gare nazionali e provinciali, qualcuna delle quali organizzata dalla stessa R.U.N.A. goriziana.
Si era nel 1937 quando tre elementi locali della sezione aeromodellismo, ora diretta dal camerata ing. Marcello Baldocchi e che ha per maestro Umberto Marchiori, poterono partecipare al concorso nazionale di Roma.
In un periodo immediatamente successivo si penso’ anche di costituire una sezione di volo a vela e fu lo stesso ing. Baldocchi che nella sua officina fece costruire il primo apparecchio di volo a vela del tipo Cantu’, mentre dal canto suo la sezione ne commissionava degli altri dello stesso tipo alle officine dell’istituto prov. dei sordomuti, onde dare lo sviluppo massimo anche a questo importante settore del volo.
Di anno in anno intanto, per la fervida alacre tenacia dei dirigenti oltrechè per l’amore dei giovani, il sodalizio allarga il suo raggio di azione, moltiplica le iniziative, rinforza la sua squadriglia formata di buoni apparecchi e che è presentemente formata di 5 velivoli: due ca….100, 3 A.S.I., un Ro5 ed un Tignola, quest’ultimo di proprietà personale di un socio attivissimo, il camerata Aldo Tacchini…….
Intanto, essendosi decuplicato il numero dei soci, si pensa alla necessità di organizzare altri due corsi di pilotaggio dai quali escono piloti altri 25 giovani; mentre sui campi di aviazione, sempre a cura della R.U.N.A., trovano modo di compiere gli allenamenti annuali una ventina di piloti della riserva.
Anche nel campo dell’aeromodellismo ognuno ha potuto agevolmente vedere specie attraverso la mostra prov. organizzata con ogni cura l’anno scorso, i progressi e le mete raggiunte dagli allievi che affluiscono sempre più numerosi.
Cosi’, malgrado il tempo breve, si è lavorato seriamente per incrementare la passione del volo e per portare un tangibile contributo, onde accrescere il numero degli aquilotti, ai quali è demandato il compito di portare lungo le scie di tutti i cieli, la vittoriosa ala della Patria.
A questa alta meta, la R.U.N.A. goriziana è orgogliosa di aver portato il suo concreto contributo. Va aggiunto a questo proposito che essa ha trovato nel comandante l’aeroporto “Egidio Grego”, colonnello Grandinetti e nei suoi ufficiali dei collaboratori instancabili.
E questa è la non ultima ragione per la quale il volare anche da noi è divenuto un incentivo a nobili imprese e a quello spirito di emulazione che nobilita ogni passione.
Ispirandosi a questo concetto, la R.U.N.A. goriziana ha fatto dell’arte del volo un motivo di bellezza e di poesia, oltrechè di potenza ed ha camminato costruendo ed incitando.
Basterà guardare le sue ore di volo per convincersene compiutamente: 150 nel 1937; 170 nel 1938; oltre 200 nel 1939; mentre in questi primi 2 mesi e mezzo del 1940 già si è volato per più di sessanta ore.
Oltre il corso di pilotaggio in atto infatti vi sono dei soci instancabili, come Basilio, che è pilota dal 1935, Grandinetti, Tacchini, Tortorici, De Negri.
Presso la sede del sodalizio, dove trova anche posto la sezione delle famiglie dei Caduti dell’Aeronautica, è a disposizione dei soci una ricca biblioteca di carattere tecnico.
Questo per sommi capi il bilancio affrettato del sodalizio dell’aria goriziano che porta ogni anno al battesimo del volo un forte numero di giovani, che li incita alla conquista delle piste azzurre, che li agguerrisce ai maggiori cimenti, conscia di assolvere una missione, con fede e passione degne dell’italiano nuovo.
Essendo quindi in linea, essa è fiera di contribuire alla maggiore potenza dell’ala fascista che, lanciata sulle vie precipiti dell’aria, verso tutti gli ardimenti, verso tutti i primati, accende nel cielo contro il sole un motto risplendente come una bandiera: “Sempre più alto, sempre più lontano”.