…. Ti posso offrire qualcosa?. Va be’ che sei goriziano, ma insomma. A me m’ha salvato la guerra, credimi. A me bere m’è sempre piaciuto. Un momento, m’è piaciuto il vino in quantità giuste, a pasto un bicchiere, due bicchieri, no? E quando capitava un cognacchino, un grappino, una graspa, no? Se fossi rimasto a Gorizia non mi sarei salvato più, non tanto dai colleghi ma dai borghesi. Uno di questi era Gianni Defilippo. Un goriziano, alto. “Gianni Flascutta“, lo chiamavano. “Fiaschetta“ ….
Il pullman che dall’aeroporto ci portava a Gorizia fermava al bar “Alle Ali” e terminava la corsa in Piazza della Vittoria ed io mi ricordo che mi abbassavo, cercavo di non farmi vedere dagli amici che mi aspettavano e che inesorabilmente ti portavano in osteria. Ricordo Sergio Pitassi, aveva un negozio di abbigliamento. Erano tre o quattro fratelli, e lui aveva un bel negozio in Corso, Pitassi e’ vero, ora non c’e’ piu’? Si, Pitassi, Defilippo ed un altro di cui non ricordo il nome, un bel ragazzo, beh, arrivato in piazza della Vittoria scendevo e andavo in cerca di qualche ragazza. Camminavo e mano, mano mi rinfrancavo quando improvvisamente:
“Biffi, … Biffi!” Porca miseria sono rovinato!.
“Beh, Biffi, Biffi andiamo a bere un tajut”
Poi incontravi quell’altro e diventavamo cinque o sei come minimo. Insomma dopo un’ora ero sbronzo. Ma veramente. Quindi la serata rovinata. Non mi salvavo più, non avevo pace ….
Guglielmo Biffani
… e poi c’erano gli allievi del Maddalena (O.N.F.A.)
Una volta, 1943 (i miei tempi) uno sguardo creava turbamento: il mio turbamento era F.A. Collegio Maddalena – S.Pietro, divisa azzurra, (camicia, pantaloni, cravatta, berretto), corriera azzurra, azzurro come l’arma a cui apparteneva il padre (colonnello dell’aeronautica). La corriera, guidata da un soldato dell’aeronautica, portava otto giovani dal collegio “Maddalena” al liceo classico (viale XX settembre), al liceo scientifico (allora in via Carducci). I loro padri erano considerati da noi, giovani italiane, degli eroi, e lo sono stati, credetemi.
Una studentessa goriziana alias la nipote di un goriziano che aveva la macchina (una balilla) targata Go 006
…… Poi l’ orgoglio e la soddisfazione di essere “quelli del Maddalena”, stimati e benvoluti e, direi, amati dai cittadini goriziani, che avevano eletto l’ Istituto ad istituzione della città, riuscivano a far superare buona parte delle difficoltà personali.
Dal libro “I Figli dell’ Ala”