Testo di riferimento: I FIGLI DELL’ ALA LoGisma editore

Il 12 settembre 1920 ha luogo in Loreto con una cerimonia religioso-patriottica, la festa per la proclamazione della Madonna di Loreto a “Patrona degli Aeronauti”, istituita con breve di Papa Benedetto XV il 24 marzo 1920.

Dopo tale proclamazione viene istituito il Comitato Promotore presieduto da Monsignor Conte Luigi Andreoli, con lo scopo di ufficializzare questa festivita’ e di aiutare gli orfani e le famglie bisognose degli aviatori . Nel 1921 il Comitato si trasforma in Comitato Onoranze alla Celeste Patrona degli Aeronauti con lo scopo di far sorgere a Loreto, un campo di aviazione militare e civile ed un Istituto per l’ educazione degli orfani degli Aviatori. Nel 1922 il Comitato scinde l’ attivita’ aeronautica da quella assistenziale; questa ultima dà origine al Comitato pro erigendo Istituto per i Figli degli Aeronauti ma nel 1925 si scioglie per dar vita all’ Opera Pia con fini di assistenza anche alle vedove degli aviatori. Lo statuto della nuova Opera, viene approvato il 15 maggio 1926 ed elevato in Ente Morale il 24 aprile 1927 con una nuova denominazione: OPERA PIA NAZIONALE PER LE VEDOVE ED I FIGLI DEGLI AERONAUTI con sede a Loreto e sotto l’alto patronato del Capo del Governo. In una riunione tenuta a Roma il 14 marzo 1930 e presieduta  dal Ministro dell’Aeronautica Italo Balbo, si definisce le modalità per la realizzazione a Loreto di un Istituto per accogliere gli orfani di ambo i sessi, dall’età di 4 ai 10-11 anni se maschi (completamento della istruzione elementare) e fino ai 18 anni se femmine per il completamento degli studi magistrali. Nella stessa riunione si definisce anche la realizzazione a Gorizia di un Istituto destinato ad ospitare i maschi in eta’ per la frequenza di scuola media inferiore e superiore in scuole gia’ esistenti citta’. A realizzazione avvenuta degli  Istituti di Loreto e di Gorizia, la direzione verra’ affidata ad un unico Ente. Dopo la risoluzione del 14 marzo del 1930, si costituisce il Comitato provvisorio per la fondazione e l’avviamento dell’Istituto maschile di Gorizia.

Del Comitato fanno parte Italo Balbo come Presidente ed altre autorita’ tra cui il Capo di Stato Maggiore della Regia Aeronautica Gen. B.A. G.Valle. Con i proventi del Giorno dell’Ala del 1930 e con il concorso economico del Ministero dell’Aeronautica e di Enti privati,  viene acquistato in localita’ San Pietro di Gorizia, un ampio terreno comprendente la villa settecentesca della contessa Teresa Norman-Ehrenfels in Coronini.

(arc. Serra)

La struttura viene denominata “Istituto per i Figli degli Aviatori” ed ospita il 1° ottobre dello stesso 1930 il primo allievo per raggiungere complessivamente nello stesso anno il numero di 5. Il programma dell’Istituto è di ospitare i maschi in età per la frequenza della scuola media inferiore e superiore in scuole già esistenti in Gorizia città. Pur sorgendo a San Pietro, l’Istituto vivrà in stretto contatto con l’ aeroporto di Merna ed il 1° e 4° Stormo. Il Ministro dell’Aeronautica, nel discorso pronunciato alla Camera dei Deputati sul bilancio dell’Aeronautica, il 29 aprile 1931, può cosi affermare che l’Istituto per i Figli degli Aviatori in Gorizia e il Francesco Baracca di Loreto sono già funzionanti.

Terreno comprendente la villa Coronini (arc. ONFA-Archivio Di Stato Go)

L’Istituto di Gorizia è subito intitolato, dopo l’incidente di volo nel cielo di Marina di Pisa del 19 marzo 1931, al Ten Col Umberto Maddalena, trasvolatore atlantico e detentore di record internazionali, figura aviatoria di primo piano e universalmente noto per le numerose imprese compiute. Suo figlio Luciano entra nell’Istituto come allievo nei primi mesi del ’32.

Medaglia O.V.A. Col. Maddalena (Foto Aeronautica Militare arc.ONFA-Maddalena)

Con Regio Decreto del 18 giugno 1934, L’Istituto Umberto Maddalena viene eretto ad Ente Morale e ne viene approvato il relativo statuto.

L’Istituto Nazionale U. Maddalena ha sede in Gorizia e provvede alla gestione di uno o più convitti destinati a ricoverare e mantenere dopo il compimento delle scuole elementari, i figli degli aviatori morti o gravemente infortunati per cause di servizio ed a provvedere alla loro educazione ed istruzione al fine di prepararne l’accesso alla Regia Aeronautica o di avviarli all’esercizio di professioni di carattere aeronautico.

Dopo alcuni provvedimenti transitori, avviene l’unificazione dei due Istituti e l’Ente unificato nel 1937 assume la denominazione di Opera Nazionale per i Figli degli Aviatori.

VILLA TERESA NORMAN-EHRENFELS CORONINI

Villa Coronini (Arch. Ballaben04)

Nella Villa e negli edifici pertinenti vengono sistemati la direzione, gli uffici, l’ infermeria, i magazzini vestiario e arredi, l’ armeria e l’ autoreparto.
Aumentando il numero degli allievi, si provvede alla costruzione di un fabbricato nell’area esistente. Il nuovo edificio è inaugurato il 27 marzo 1938 festeggiando contemporaneamente il 15° anniversario della fondazione della Regia Aeronautica. La struttura ospita le camerate, le aule, la mensa con annessa cucina e magazzino viveri, la palestra, una sala cinematografica polivalente, il tutto circondato da un parco con ampi spazi ricreativi, campi sportivi (calcio, pallacanestro, pallavolo, tennis) attrezzature per la ginnastica e per l’ atletica leggera, inclusa una pista di 220 metri. C’è anche un grande orto-frutteto per il necessario della mensa.

Il complesso del “Maddalena” con il nuovo corpo di fabbrica costruito nel ’38 (Arch. Ballaben01)

Dopo i primi cinque allievi nel 1930 (uno di questi si chiama Tullio Bacchetti), ne seguiranno altri fino al 1943 raggiungendo la cifra totale di 193. Tra gli allievi del Maddalena anche Aldo Pomella figlio del motorista Vincenzo Pomella, deceduto nell’impatto del dirigibile Italia sul pack il 24 maggio 1928 durante la seconda sfortunata spedizione polare italiana del generale Umberto Nobile.

I giovani provengono dalle famiglie o dall’Istituto Francesco Baracca di Loreto dopo aver completato gli studi della scuola elementare. Essi vengono avviati agli studi classici e scientifici o Istituti Tecnici nei Licei e Istituti della città di Gorizia, mentre all’interno dell’Istituto Maddalena, viene costituita la Scuola Media parificata e il Ginnasio.

Le presenze contemporanee aumentano fino a circa 80 allievi per anno scolastico: ci sono i “grandi” liceali, i “mezzani” ginnasiali superiori o dei primi anni di liceo scientifico, geometri e ragionieri e i “piscioni” che frequentano i primi anni di scuola media inferiore.

Appena arrivati i ragazzi sono sottoposti a visita medica e viene fornito loro il corredo e il necessario per l’ igiene personale. Indossano la divisa con lo spadino come i cadetti dell’accademia e, raggiunta l’eta’ di 17 anni per Regio Decreto n. 1416 del 22 giugno 1939 mettono le stellette e considerati volontari equiparati  ad avieri con iscrizione al libro paga. Una volta diplomati per effetto dello stesso decreto, gli allievi del Maddalena hanno la precedenza all’ ammissione in Accademia Aeronautica o alla nomina a sottotenente di complemento. Studio, disciplina militare e attività ginnica scandiscono le giornate dei giovani allievi.

L’Istituto ha quindi la fisionomia di un collegio militare, retto da un Ufficiale dell’Arma Aeronautica coadiuvato da un vice-direttore militare o civile.
Per la parte educativa ci sono insegnanti civili mentre per l’inquadramento degli allievi sono incaricati sottufficiali esperti.
La rimanente organizzazione è tutta composta da ufficiali dell’Arma e dei Corpi.

PRIMI ALLIEVI DEL MADDALENA DI GORIZIA
in ordine di matricola interna ONFA

  1. 1  BACCHETTI Tullio, detto Cubo/Marmitta
  2. 2  VECCHI Nicola, detto Cicci/Bomba
  3. 3  COPELLO Carlo, detto Pera
  4. 4  LECCESE Giulio, detto Bergnoccolo
  5. 5  ROSSI Mario
  6. 6  GRAZIANI Luigi, detto Graiano d’Asti
  7. 7  CAMARDA Roberto, detto Zucca
  1. 10  ROSSETTI Tullio
  2. 11  RACCHI Franco
  3. 12  VECCHI Corradino
  4. 13  MORETTI Mario
  5. 14  BASTOGI Vittorio
  6. 15  CASTAGNERIS Bruno, detto Cisbo
  7. 16  CASTAGNERIS Varo, detto Siluro
  8. 17  COPELLO Michele, detto Trepunte
  9. 18  CASASSO Dario
  10. 19  MONDINI Luigi, detto Boccia
  1. 21  GIANBALVO Franco, detto Pei Capra
  2. 22  CONTINI Gianfranco
  3. 23  DEGLI ESPOSITI Aristide

UNA GIORNATA TIPO

Sveglia alle 6.20, igiene personale poi indossata la tuta da ginnastica in palestra o sui campi sportivi. Alle 7.00 l’ alzabandiera al comando del Cap. Vespignani, poi di corsa in camerata a sistemare il letto e indossare la divisa, colazione quindi scuola fino alle 13.00
Fino all’ anno scolastico 1938-1939 si frequentano gli istituti cittadini, per lo più il liceo-ginnasio Dante Alighieri, successivamente gli allievi della scuola media (appena istituita) resteranno all’ interno.
Dopo il pranzo, una breve ricreazione poi fino alle 19.45 studio alternato ad attività sportiva in palestra e sui campi. In questo lasso di tempo è previsto anche lo sconto di eventuali punizioni che consiste in giri di pista, salite con la fune, flessioni e il “silenzio” cioè senza ricreazione.
La giornata si conclude con la cena, un po’ di ricreazione e poi in camerata. Alle 22.00 suona il silenzio

Gorizia Istituto Maddalena. In prima fila 1°da sinistra (allievo piccolo) Martucci Giulio, 2° Faranda Antonio, 4°Anticoli Ennio, 5°Resticci Mario. 1°a destra della seconda fila Pasut Giorgio. (Arch.Reboa 05)

Nei giorni festivi la sveglia è posticipata alle 7.00 e dopo le consuete operazioni, la messa a seguire la colazione e due ore di istruzione militare oppure esercizi collettivi ginnico-militari al comando del Cap. Vespignani o di altri istruttori militari.
Nel pomeriggio la libera uscita, solo per chi non è punito, da soli per i grandi accompagnati dai familiari quando vengono a trovare i propri ragazzi, o dall’ istitutore di turno. In alternativa la proiezione di un film nella sala interna o giochi collettivi o individuali.

Gorizia p.zza della Vittoria, allievi del Maddalena in libera uscita. (Arch.Piccolo 04

Ogni tre mesi vengono fatte le valutazioni sportive che consistono in prove (lanci, corse): per chi si attesta su valori non soddisfacenti vengono presi provvedimenti, mai disciplinari purché non risulti lo scarso impegno.
Dal punto di vista sanitario i ragazzi sono costantemente seguiti con periodiche visite mediche e se necessario con quelle specialistiche.

Gorizia (arc. Vespignani)

Gli Allievi, nel periodo non scolastico, dopo un breve tempo trascorso in famiglia, rientrano a Gorizia in Istituto alternando l’impegno scolastico con periodi trascorsi al mare (Grado, Sistiana, Portorose) o in montagna: Montenero d’ Idria, Forni Avoltri e Lorenzago.

Dall’estate del 1939 è utilizzato come soggiorno montano estivo, un immobile sito a Monguelfo, in val Pusteria. L’edificio, costruito quasi interamente in legno, già casa di caccia dell’Imperatore d’Austria, era stato trasformato in albergo sino all’acquisto da parte dell’Opera. Con l’inizio del 1941 viene utilizzata anche Villa Rizzardi, a Dobbiaco, ceduta in uso all’Opera dal Ministero dell’Aeronautica.

Sistiana 1940 (arc. Vespignani)
1942 Capanna Marmolada (arc. Vespignani)

ALCUNE COMPETIZIONI SPORTIVE

I ragazzi del “Maddalena” sono ben integrati nel tessuto sociale della città e vengono coinvolti nelle competizioni e tornei sportivi cittadini. Di seguito alcune competizioni di pallacanestro.
1939 Torneo di pallacanestro Coppa 23 marzo: vincitori assoluti
1941 Torneo di pallacanestro Coppa Mantovani. La squadra del Maddalena, preparata dall’insegnate di educazione fisica Vespignani, partecipa al torneo di pallacanestro “Coppa Mantovani” organizzata dal G.U.F. di Gorizia in onore della memoria  dell’ universitario Mauro Mantovani, caduto in combattimento in A.O. Al torneo partecipano otto squadre cittadine: G.U.F. di Gorizia, G.R. Favetti, G.R. Corridoni, G.R. Mighetti, Ist. U. Maddalena, Dopolavoro Aziendale Industriali (D.A.I.), GR. Sottosanti, Dopolavoro Lucinico.
20 febbraio 1941 incontro di pallacanestro Istituto Maddalena – Lucinico concluso con 39 a 34 a favore del “Maddalena”
26 febbraio 1941 incontro di pallacanestro Istituto Maddalena – Sottosanti concluso con 35 a 28 a favore del “Maddalena” (atleti Vespignani, Mondini, Muti,  De Anna, Conti, Bagnoli)

Il 28 marzo 1939, anniversario della costituzione della Regia Aeronautica, i ragazzi del “Maddalena” sfilano a Roma davanti al capo del governo.

Roma 28 marzo 1939 XVII. Sfila il Maddalena di Gorizia (Arc. Vespignani)


Nei mesi di agosto e settembre 1941 e 1942 gli allievi che frequentano gli Istituti ad indirizzo Industriale vengono inviati a Guidonia (Roma) presso il Centro Sperimentale dell’Aeronautica per un corso di cultura aeronautica comprendente lezioni teorico/pratiche presso le sale di esperienze e gallerie del vento e addestramento tecnico-professionale per le Costruzioni Aeronautiche, presso lo Stabilimento Sperimentale Costruzioni Aeronautiche. Durante questo periodo gli allievi vengono aggregati al Comando aeroporto dal quale dipendono come allievi militari. 

L’ ARMISTIZIO E LO SGOMBERO DELL’ ISTITUTO

Nel settembre del ’43, per motivi di sicurezza, si provvede all’ evacuazione della sede di San Pietro di Gorizia ove gli allievi, terminate le colonie, attendono, studiando l’inizio del nuovo anno scolastico. Lo sgombro avviene il 13 settembre, a ridosso dell’ armistizio, in un clima di generale confusione e pericolo.
Il direttore T.Col. Giuseppe Rossi, utilizzando gli automezzi posti a disposizione della 2^ Zona Aerea di Padova, fa tappa con gli allievi la prima notte presso l’ aeroporto di Casarsa (pernottamento sui camion) quindi, dopo un fallito tentativo di raggiungere Mestre, ad Oderzo indicata come zona non ancora occupata dai tedeschi con pernottamento presso il collegio del Vescovo Visentini. Da Oderzo gli allievi residenti al nord, a mezzo ferrovia vengono inviati alle famiglie. In treno si prosegue per Loreto per restituire alle famiglie i restanti allievi, ad eccezione del gruppo di Fermo che viene fatto proseguire sino al Convitto “G.Montani”

Nel frattempo concluso lo sgombero degli allievi e del personale del Maddalena di Gorizia, vi torna immediatamente il Cap. Marinelli, con il compito di mettere in salvo il materiale in dotazione. La cosa riesce e si ricovera tutto il salvato in un magazzino di Rivarotta del Friuli, da dove verrà trasferito a Firenze per la nuova sede nel 1946.

Ieri ed Oggi

La struttura più moderna che ospitava le camerate, le aule, la mensa, la palestra, ecc. oggi è un funzionale poliambulatorio dell’ospedale di Šempeter