Albino Cagliari
nato a Porcia (PN) il 18 maggio 1902
Avviato alla Scuola di pilotaggio di Costa Gallerate nel 1922, consegue il brevetto di pilota militare il 15 febbraio 1923 ed e’ assegnato alla Ricognizione Aerea. Nel giugno dello stesso anno viene inviato in missione nella Cirenaica (Bengasi) ove rimane fino al 1928. In Cirenaica si distingue per ardimento ed abilita’ conseguendo due medaglie d’argento, una medaglia di bronzo, una croce di guerra, quattro encomi solenni. Il 6 aprile 1934 viene assegnato al 21° Stormo Aeroplani da Ricognizione di Gorizia. Il 15 gennaio 1936 transita alla 97^ squadriglia Aeroplani da Caccia del 4° Stormo dove per la sua anzianita’ ed esperienza gli viene in pratica assegnato il compito istruzione dei piloti presso il Nucleo di Addestramento dello Stormo guidato da Pezze’. Nel 1937 partecipa alla Campagna di Spagna ed al suo rientro a Gorizia continua a volare alla 97^ Squadriglia fino all’8 di settembre 1943. Era soprannominato “Il diavolo del deserto” per aver al suo attivo circa 1000 ore di volo in missioni di polizia coloniale in Cirenaica. Muore nel 1958 nella sua Porcia.
Decorato alla Medaglia di Bronzo al valore militare da S.E. il Governatore della Cirenaica con la seguente motivazione: Pilota di s.v.a. ben compreso della necessità di coadiuvare le truppe operanti, volava in ogni circostanza in condizioni atmosferiche pericolose audacemente abbassandosi a bassissima quota e sfidando cosi’ il fuoco delle fucilerie affinchè l’ufficiale osservatore dell’apparecchio da lui pilotato potesse ben rendersi conto della situazione da riferire. Cielo della Cirenaica 19-27 marzo 1924 t.o. n° 23 del 9.6.1924 art. 1 del Com. Gen. Aeronautica. Decorato della Croce di Guerra al valor militare per il seguente motivo: Ottimo pilota d’aeroplano compiva con sereno coraggio ed elevatissimo sentimento del proprio dovere importantissimi voli di guerra, alcuni dei quali di notevole durata ed in condizioni atmosferiche pessime. In occasione di un volo di collegamento con una nostra colonna, impegnata con numerosi ribelli allo scopo di permettere all’osservatore una più scrupolosa ed efficace osservazione, si abbassava con l’apparecchio a meno di un centinaio di metri bombardando inoltre efficacemente i nuclei avversari stessi, ne ritornava con l’apparecchio colpito da fuoco di fucileria dopo essere rimasto in volo nella giornata per più di 5 ore. Cielo del Sud Bengasi luglio-agosto 1923, 4 dicembre 1923. Brevetto di concessione n° d’ord. 52/1124 del Ministero della guerra Segretariato Generale. Tributatogli un encomio solenne da S.E. il Governatore della Cirenaica con la seguente motivazione: Pilota intrepido ed instancabile. Nell’offesa contro ribelli con il contributo della profonda conoscenza della zona coadiuvava l’osservatore ed infliggeva perdite di uomini e materiale Mug…. (Cirenaica 10-25 aprile 1925). F.O. n° 8 del 15.6.1925 del Com. delle truppe della Cirenaica. Autorizzato a fregiarsi della medaglia commemorativa col motto Libia istituita R.R.D.D. 21.11.1912 – 6.9.1913 in virtù del R.D. 22.4.1923 per aver preso parte alle operazioni in Cirenaica nell’anno 1923. Riporto’ in Bengasi ferita lacero contusa alla gamba e al braccio sinistro per colpo d’elica ricevuto mentre era intento a mettere in moto il motore d’un apparecchio, atto deliberativo n° 186 del 30.9.1925 del Comando R. Corpo truppe coloniali della Cirenaica. Tributatogli un encomio solenne dal Comando aviazione per la Cirenaica con la seguente motivazione: Durante un servizio di collegamento e ricognizione con colonne operanti, costretto ad atterrare per la rottura del motore con marcia forzata e faticosissima percorreva 35 km in zona insidiosa, infestata di ribelli, solo le sue sapienti doti di coraggio accoppiate a calma non comune gli permisero di raggiungere la rivolta (ridotta?) di Maraua dopo aver arrestato due ribelli ed averli condotti con le minaccia delle armi a farsi precedere sino a destinazione. Havi San Malus. Maraua, 28.1.1926 ordine del giorno speciale n° 7 del 26.3.1926 del Comando aviazione della Cirenaica. Tributatogli un encomio solenne con la seguente motivazione: Pilota di aeroplano di eccezionale abilità ed audacia, si è distinto in numerosissimi voli di guerra compiuti tanto da ottenere l’incondizionata stima dei superiori. Volatore entusiasta ed appassionato più volte s’è offerto al trasporto in volo di feriti di guerra dalle zone di combattimento agli ospedali vicini. In ogni circostanza ha sempre dimostrato sangue freddo, perizia e contegno sempre sereno tanto da poter superare brillantemente qualsiasi difficile prova. Cielo di Marg … 1925 e 1926. F.O. n° 7 del 15.4.1926 del Comando truppe della Cirenaica. Encomiato dal Com. aviazione della Cirenaica con ordine del giorno speciale in data 14.3.1927 con la seguente motivazione: Ottimo pilota conscio della necessità di collegare e d’informare le truppe operanti a terra volando in condizioni atmosferiche proibitive permettendo all’ufficiale osservatore dell’apparecchio, da lui tributato di assolvere l’indispensabile compito assegnatogli dimostrando di possedere alto senso del dovere oltre a meravigliose capacità professionali. Cielo del Jebel Centrale 4.3.1927. Autorizzato a fregiarsi della medaglia d’argento al valor militare per operazioni guerresche in Libia con R.D. 20.12.1928. Registrato alla C.C. il 31.1.1929 con la seguente motivazione: Provetto pilota da ricognizione incurante sempre delle avverse condizioni atmosferiche in 140 ore di guerra, sempre fulgido esempio di ardire, sprezzo del pericolo. Esegui’ parecchi mitragliamenti a bassissima quota rientrando spesso con l’apparecchio colpito da fucileria ribelle (B.U. Dispensa 8 in data 23.3.1929). Concessagli la Croce al merito di guerra con Decreto Ministeriale in data 1° luglio 1930 A. VIII° (B.U. Disp. 28 dicembre 1930, 17 VIII°). Nominato cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia con R.D. in data 18.4.1931, B.U. Disp. N° 17 del 25 aprile 1931. Concessagli la medaglia militare aeronautica di 3°(?) grado bronzo di lunga navigazione aerea. B.M. Disp. 43 del 29.10.1932. |
GUERRA CIVILE DI SPAGNA
GORIZIA
Quattromila piloti, il fiore dell’aeronautica italiana – di cui domani ricorre il X annuale della Fondazione – hanno sfilato stamane in una superba parata azzurra per le vie di Roma recandosi col ministro Balbo, il Duca d’Aosta e la gloriosa bandiera alla testa a rendere omaggio al re. Fu il 28 marzo 1923 che il Capo del governo presento’ alla firma sovrana il decreto che costituiva la regia Aeronautica, la terza Forza armata dello Stato, non più subordinata alle altre due ma atta a condurre la guerra aerea e non a cooperare semplicemente alla battaglia terrestre e marina. Era un atto di enorme portata, quello di Mussolini. Soltanto il Duce poteva compierlo, passando sopra alla tradizione, spezzando di colpo le ostilità tenaci e irragionevoli degli uomini che del solo passato hanno il culto e tutto vogliono modellato secondo i canoni della secolare esperienza, anche quando si tratti dell’impiego di un mezzo meraviglioso, evidentemente atto a sovvertire l’arte militare come le leggi dell’economia. Dieci anni In questi dieci anni, breve periodo ma gloriosissimo per la nazione, è stato compiuto da Mussolini, che fu lungamente egli stesso ministro dell’aeronautica, il prodigio splendente di creare – dopo l’opera disgregatrice del dopoguerra che aveva distrutto l’aeronautica italiana e perfino annientato i suoi gloriosi apparecchi – un ‘Arma aerea che nel mondo è considerata in tutto il suo grandissimo valore. I campi di aviazione si sono moltiplicati, le sistemazioni più moderne vi sono state installate, l’industria aeronautica si è avviata alla perfezione. L’Arma è ora dotata di materiale navigante efficiente, ha potuto formare le sue piccole e grandi unità. Le scuole sono numerose, magnifiche, citate ad esempio. Gli equipaggi hanno un addestramento aviatorio e militare veramente completo. Il Duce, giunta la nuova arma ad un ordinamento sicuramente abbozzato, volle che in essa venisse trasfuso intero lo spirito invincibile del Fascismo; volle che la passione venisse sublimata nell’aeronautica, che il sacrificio venisse considerato come assoluto dovere, che la dedizione alla patria non avesse limiti. E percio’ decise di affidarne il comando a Italo Balbo, il Quadrumviro della marcia su Roma. In questi dieci anni l’aeronautica italiana si è misurata in ogni campo. Quando si è trattato di battere dei records, essa lo ha fatto splendidamente. Quando Balbo ha imposto all’Arma quella politica della massa che è la sola da seguire, ha rapidamente dimostrato in ogni cielo quali potessero essere la potenza italiana, il valore di una collettività italiana, lo spirito eroico di sacrificio di tutti i soldati azzurri. Brigate, stormi, squadre hanno sorvolato continenti, mari ed oceani, al comando del giovanissimo ministro. Il volo dall’Italia al Brasile è la gesta (?) più eroica della storia dell’aviazione mondiale; e un’altra grande impresa, l’impresa del decennale, verrà fra pochi mesi compiuta. Questo, con la sua istintiva intuizione che mai fallisce, sentiva stamane la folla acclamante i quattromila piloti dell’aquila d’oro; questo sente oggi la nazione intera che vede nella sua bella armata del cielo una delle sue glorie più luminose e più fulgide. Il popolo che ama questa sua armata del cielo e ne ammira il valore, la disciplina, l’ardimento, consacrato in epiche gesta, s’è adunato in folla lungo la via Nazionale, in piazza dell’Esedra, in via XXIV Maggio per fare ala al passaggio delle schiere magnifiche che, con passo marziale e con un balenar di decorazioni, sono sfilate per oltre mezz’ora dirigendosi alla Reggia. Al ministero dell’Aeronautica Cosi’, fra questo schieramento di popolo, che nessuno aveva convocato e che s’era adunato come per un’intesa muta e gentile, gli aviatori, convenuti a Roma da tutti i campi, gli idroscali, i centri aeronautici della penisola, sono passati come in trionfo. Ed è stata questa mattinata, conclusasi con l’omaggio al Sovrano, la più bella vigilia della celebrazione del decennale. L’adunata è avvenuta alle 9.30 nel grande cortile del ministero dell’Aeronautica, che nel suo stile arioso, nelle sue vetrate in cui il sole penetra senza economia, nella sua organizzazione razionale e moderna rispecchia con l’eloquenza delle cose lo spirito e le caratteristiche dell’Arma. Alle 10, mentre lo schieramento dei quattromila piloti divisi per gradi, era perfetto, sono apparsi il Duca d’Aosta e il ministro Balbo che hanno salutato la bella bandiera. Quindi lo sfilamento si è rapidamente iniziato. La marcia era aperta da uno squadrone di carabinieri a cavallo e dalla bella banda dell’aeronautica che precedeva la bandiera. Una fila di piloti, quelli che domani riceveranno dalle mani del Duce le ricompense al valore, poi il ministro Balbo che aveva ai lati i generali Valle e Piccio, quindi i battaglioni di formazione composti dai vari gradi: i generali al comando del gen. Opizzi, i colonnelli comandati dal Duca d’Aosta – la sua alta e maschia figura di soldato è stata salutata da entusiastiche acclamazioni – poi i tenenti colonnelli, i maggiori, i capitani fino ai sottufficiali. E su molti petti i nastri azzurri del valore, su tutte le aquile d’oro dei piloti, nell’aria, invisibili ma presenti, gli spiriti gloriosi dei caduti. Impeccabili e fieri, su perfette file di nove, al suono di “Giovinezza”, gli azzurri sono sfilati per il viale dell’Università, per piazza dell’Esedra, scendendo per la via Nazionale gremita di folla, risalendo per la via XXIV Maggio al Quirinale. Il sole è scoccato, ad un tratto, fra le nubi, per salutare questa schiera formidabile di aquile d’oro, per far risaltare in un nimbo di luce gloriosa questa parata azzurra che Roma mai aveva veduto cosi’ completa e grandiosa. |
…. Cavaliere, mi e’ assai dispiaciuto l’essere partito da Gorizia senza poterla salutare ma essendo un pomeriggio di sabato in aeroporto non ci sono rimaste che poche persone. Ci tengo ad esprimerle in questa mia la piu’ grande riconoscenza per quanto lei ha fatto per me con le sue alte qualita’ di pilota e le assicuro che saro’ sempre fiero di essere stato suo allievo. Purtroppo ho ancora molto da imparare, ma spero di perfezionarmi qui a Ciampino dove da pochissimi giorni ho ricominciato la ripresa del volo dopo un mese di licenza. Il 51° ha tutte premesse per diventare un ottimo stormo e se riusciro’ a rimanervi, credo che saro’ molto contento. La prego di ricordarmi con affetto anche agli altri istruttori del V Reparto ed a lei invio i migliori saluti con tanti auguri per le feste Pasquali.
La firma potrebbe essere di Guecello di ??
R.U.N.A. – Il volo su Santa Gorizia Lo scoppiettio amico del motore che ci accompagnerà per oltre 20 minuti nella rapida scorribanda celeste, ha ora accelerato il ritmo al tocco sicuro della mano del pilota. Un brevissimo rullio sul tappeto verde, un cordiale saluto agitato con la mano agli amici che ci inseguono con lo sguardo, e – neanche te ne accorgi – eccoti sollevato da terra come per magico intervento di un’ala invisibile, immerso con la faccia e le membra in un mare di aria frizzante. Sorvoliamo il parco della Rimembranza: mirabile disegno di simmetria perfetta, tratteggiato di tenui fili d’argento intrecciati di morbida lana. Il tuffo nell’azzurro accende i sensi. Ecco il Corso, via Roma e piazza Vittoria signoreggiata dal medievale Castello; una picchiata velocissima e un doppio volteggio attorno al mastio superbo, come un avvoltoio che miri alla sua preda. Il volo è finito. Si ritorna al campo, diritto il muso del motore contro il sole, lasciando dietro a noi il Monte Santo, il Sabotino, il Calvario e il San Marco, sacri alla venerazione degli italiani. G. Casasola |