l’11 luglio 1936* viene inaugurata dal Duca d’Aosta la colonia elioterapica intitolata alla Duchessa Anna madre di Amedeo.  In un’area dietro gli hangar della 90^ e 91^Squadriglia delimitata da una staccionata, si trovano le baracche adibite a mensa e  bagni, una piscina non molto grande, tettoie e spazi per l’attività all’aria aperta.
La colonia e’ riservata ai ragazzi dai 6 ai 12/13 anni residenti nei comuni limitrofi all’aeroporto: Merna, Vertojba, Rupa, Peci e della frazione di S.Andrea. 

* diversamente da quanto riportato nel volume 1° Quelli del cavallino rampante del generale Duma che riporta invece la data 1° luglio 1934

Gorizia 11 luglio 1936, Amedeo di Savoia duca d’Aosta e la consorte inaugurano la Colonia Elioterapica per i ragazzi del paese di Merna, limitrofo all’aeroporto. La Colonia Elioterapica e’ situata a sud degli hangar del 4° Stormo dentro l’aeroporto. (arc.Verdi)
Gorizia 11 luglio 1936, Amedeo di Savoia duca d’Aosta e la consorte inaugurano la Colonia Elioterapica (arc.Verdi)
Gorizia 11 luglio 1936, Amedeo di Savoia duca d’Aosta e la consorte inaugurano la Colonia Elioterapica (arc.Verdi)
Elaborazione con AI (Flavio Chianese)

Organizzata su due turni luglio e agosto, ospita un centinaio di ragazzi per volta. A ciascuno viene assegnato un numero corrispondente al proprio posto a tavola e della sedia sdraio per il riposo pomeridiano. La domenica mattina la S.Messa celebrata nel locale dell’autoparco.

Al mattino alle ore 8.00 i ragazzi si ritrovano davanti al cancello situato nei pressi dei piazzali del 4°Stormo e, una volta inquadrati,  passando dietro gli hangar raggiungono la colonia. La giornata inizia con l’alza bandiera, a seguire un’abbondante colazione a base di cacao, caffe-latte, biscotti, e  pane. Subito dopo iniziano le attività: ginnastica, gioco e nuoto che impegnano i ragazzi fino alle ore diciasette. 

Dopo il pranzo*, preparato dalla cucina della colonia, un’ora di riposo per poi riprendono le attività. A metà pomeriggio i ragazzi ricevono una merenda molto abbondante tanto da avanzare e portare a casa.

*I ragazzi più grandi aiutano a dispensare e per la pulizia in refettorio.

Tra gli Istruttori e maestri della colonia si ricordano i Sig.ri Bombig e Sacchi. 
Alla fine di ogni turno i ragazzi si esibiscono per il saggio finale e ricevono i pacchi viveri. 
Spesso il Duca al rientro dal volo, ferma il velivolo nei pressi della colonia per intrattenersi con i ragazzi e scherzare con loro. 

com2a069 – Gorizia – 1936. Il Duca e la Duchessa d’Aosta all’inaugurazione della “Colonia Elioterapica”.

A quei tempi era rigorosamente vietato parlare un’ altra lingua che non fosse l’ italiano ma la colonia, per cosi’ dire, costituiva “porto franco” e i ragazzi a maggioranza di etnia slava potevano esprimersi liberamente anche nella loro lingua d’ origine, lo sloveno. Al rientro delle missioni il Duca spesso fermava il suo velivolo nei pressi della colonia approfittando per andare a trovare i ragazzi e scherzare con loro. 
 Il personale dell’aeroporto veniva spesso a trovarci; ricordo il Duca d’Aosta, una figura molto alta e slanciata che affondava le sue grandi mani nel sacchetto delle caramelle per regalarci una manciata dicendo ” Ti piacciono i bomboni? “
Ricordo ancora il col. Grandinetti  in bicicletta accompagnato da due avieri, essi stessi in bicicletta venire a trovarci
In occasione della visita di Mussolini a Gorizia, il Duce venne a farci visita distribuendo caramelle a tutti. Arrivato a me chiese “Buone le caramelle?” e poi aggiunse in sloveno “Dobro?”. Rimasi sorpreso poichè a quei tempi non si poteva parlare sloveno.

Un ex ragazzo della colonia elioterapica abitante a Peci, Italia

La colonia era frequentata dai bambini dai 6 ai 12 (13) anni di età residenti nelle zone limitrofe all’aeroporto. Queste zone, prevalentemente di lingua slovena, comprendevano gli abitati di Merna, Vertoiba (ultime due/tre case), Peci, Rupa e S.Andrea (fino alla chiesa). C’erano due turni estivi: luglio per i più piccoli fino a 9/10 anni e agosto per i più grandicelli fino a 12 (13) anni per un massimo di 50 (80) bambini per turno.
I ragazzi indossavano una divisa composta da maglietta con impresso il nodo sabaudo, pantaloncini corti e sandali in pelle. Ognuno aveva a disposizione due completi, uno bianco per i giorni festivi e uno colore cachi per tutti i giorni. Gran parte del tempo però, sia i ragazzi che gli istruttori stavano a petto nudo. Molta attenzione era rivolta alla salute dei ragazzi che, settimanalmente ( ), venivano sottoposti a visite mediche presso l’infermeria del campo. 
Non mancavano poi per i più grandi le occasioni di vedere da vicino gli aeroplani e con l’aiuto degli specialisti, apprendevano le prime rudimentali nozioni del volo. Quale orgoglio nei confronti dei più piccoli, esclusi per ora, dal privilegio di poter salire sugli aeroplani! Infine per quelli all’ultimo anno di colonia, era previsto un volo di ambientamento sul S.M.81. L’ultimo giorno ogni ragazzo riceveva un pacco viveri di 15 chili

Intervista del 2009 ad un ex ragazzo della colonia elioterapica abitante a Miren, oggi Slovenia