Nel primo pomeriggio di domenica 4 novembre 1962, alla presenza del Capo dello Stato On. Antonio Segni, del ministro della difesa On. Giulio Andreotti e del CSM Aeronautica Gen. Remondino vengono inaugurati in aeroporto il Monumento al Duca d’ Aosta e nella attigua caserma dell’aeronautica il Lapidario ai Caduti del 1° e 4°Stormo. Alla cerimonia partecipa la vedova di Amedeo di Savoia, duchessa Anna di Francia e la figlia Cristina.
All’arrivo del Presidente le bandiere del 1°e 4° Stormo hanno gia’ preso posto con la scorta armata alla base del monumento, accolte dagli onori militari resi da una compagnia di V.A.M. con bandiera e fanfara. Sulla tribuna d’onore ci sono il Ministro della Difesa On. G. Andreotti, rappresentanti del Parlamento, la duchessa vedova Anna di Francia con la figlia Cristina, il giovane Amedeo d’Aosta con la madre Irene di Grecia, il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Generale Remondino, il Segretario generale dell’A.M. Generale Fiori, Generali d’Armata e di Squadra Aerea nonche’ il Generale Urbani presidente dell’A.A.A., rappresentanti delle altre Forze Armate, presidenti di associazioni combattentistiche e d’arma, Enti Nazionali delle Famiglie Caduti, dei Mutilati ed Invalidi di guerra. Presente anche uno zaptie’ eritreo, Abdalla Ben Ahmed che nel 1941 era con il Duca all’ Amba Alagi al momento della resa e ora maresciallo dei carabinieri e ha voluto venire a Gorizia per ricordare il suo comandante.
Alle spalle del monumento, medaglieri e labari e dietro ancora una numerosa folla convenuta a Gorizia dalle localita’ pu’ lontane. Di fronte al Lapidario, i Reduci del 1°e 4° Stormo a significare il legame con Coloro che dopo aver vissuto al loro fianco hanno immolato la vita alla Patria. Quattro orfani dell’ O.N.F.A. fanno cadere i drappi tricolore che ricoprono la statua e l’Ordinario Militare per l’Italia Mons. Pintonello benedice la statua ed il Lapidario mentre nel cielo le Frecce Tricolori disegnano per la prima volta la bandiera italiana.
Da: La Meravigliosa avventura
di Renato Rocchi
Una figura soltanto, ma sofferta, sudata, per non sconfinare in territorio jugoslavo, e su’ per la sommita’, in formazione di diamante di 9, in perpendicolare sul monumento. Oltre il confine dal colle di Monte Grado in prossimita’ di Merna, un gruppo di sloveni segue a distanza la cerimonia. Il Gen. A.Remondino ritornava a Gorizia dove era “nato” pilota militare e dove aveva vissuto la sua meravigliosa avventura di capoformazione della pattuglia acrobatica del 4° Stormo, dove aveva conosciuto, apprezzato e stimato per le sue qualita’ di Uomo, di Pilota, di Comandante il Duca d’Aosta, oggi giustamente ricordato a memoria. Per il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica un tuffo nel passato con le lacrime agli occhi.
Il Monumento e il Lapidario in dettaglio

Il monumento è eretto in corrispondenza dell’ufficio del Duca nella palazzina comando.
Su larga base circondata da 10 cippi commemorativi delle imprese militari più significative di Amedeo di Savoia, si eleva la statua in marmo travertino alta 5 metri che raffigura il Duca aviatore in tenuta di volo con il volto rivolto verso l’Amba Alagi.
Opera dello scultore veronese Vittorio di Colbertoldo su progetto di Paolo Caccia Dominioni, la statua poggia i piedi sul luogo dove si trovava l’ufficio del Duca.
Il monumento progettato dall’architetto Paolo Caccia Dominioni è stato realizzato con una raccolta fondi promossa dall’Associazione Nazionale Arma Aeronautica e dal generoso contributo dei veterani e dei familiari dei Caduti.
